MASSA MARITTIMA. Ha disposto gli arresti domiciliari, il giudice Sergio Compagnucci, dopo l’udienza di convalida dell’arresto di Ewa Katarzyna Dabal, la trentenne di origini polacche arrestata sabato 15 ottobre dai carabinieri della stazione di Monterotondo Marittimo a Massa Marittima e accusata di estorsione.
La trentenne era stata portata in carcere: i militari l’avevano sorpresa proprio nell’atto di prendere una busta con 500 euro, tutti in pezzi da 50, che erano stati preparati proprio per lo scambio.
Una relazione finita in tribunale
La donna aveva avuto una relazione durata solo qualche mese con l’uomo che poi l’aveva denunciata. E durante la loro frequentazione era stato girato quel video hard, durante una videochiamata. Immagini che l’uomo avrebbe però voluto che fossero cancellate affinché non cominciassero a girare di cellulare in cellulare.
Già la scorsa estate era stato costretto a presentare denuncia contro ignoti alla polizia potale, perché qualcuno rimasto ancora senza nome, aveva tentato di estorcere denaro, per non divulgare quelle immagini.
La donna, difesa dall’avvocato Nunzio Veninata, ha risposto alle domande del giudice, spiegando che in realtà quei soldi lei li doveva avere da tempo, da prima che i due interrompessero la loro relazione. Erano un prestito che la trentenne aveva fatto all’uomo.
L’avvocato della donna aveva chiesto la revoca della misura: revoca accolta parzialmente. Il giudice ha disposto i domiciliari.
