GROSSETO (4-3-3): Gil De Oliveira; Bruno, Ciolli, Cipolletta, Crivellaro; Battistoni, Bramati, Martino (40′ st Carannante); Tripicchio (20′ st Padulano), Scaffidi, Luzzetti (20′ st Rotondo). A disposizione: Lazzari, Scognamiglio, Columbu, Aleksic, Cesaroni, Veronesi. Allenatore: Andrea Liguori.
FOLLONICAGAVORRANO (4-3-3): Ombra; Fremura, Dierna, Ampollini, Macchi (12′ st Battistelli); Origlio, Lepri (17′ st Barlettani), Giunta (17′ st Del Rosso); Khribech (21′ st Mugelli), Marcheggiani, Lorusso (40′ st Discepolo). A disposizione: Blundo, Menghi, Cerrato, Diana. Allenatore: Marco Bonura.
ARBITRO: Aronne di Roma 1; 1° assistente Lugaro di Palermo, 2° assistente Rallo di Marsala.
NOTE: campo in buone, spettatori 692. Espulso al 46′ st Bramati per doppia ammonizione; ammoniti Bramati, Khribech, Barlettani, Dierna, Lepri. Calci d’angolo 5-4. Recupero: 1′ + 3′.
GROSSETO. Si esaurisce con un nulla di fatto l’attesa sfida tra il Grosseto e il Follonicagavorrano. Reti bianche, dunque, come bianco è stato il gioco, bianche le emozioni. Uniformità senza squilli tra il largo possesso palla degli ospiti, i tentativi di contropiede dei padroni di casa. Gli uomini di Bonura possono tangibilmente recriminare sul legno colpito, su punizione, da Lorusso mentre scorreva il minuto 26 della ripresa.
Il Grifone si è appoggiato sul reparto arretrato sul quale si sono diluite le manovre, lente, del Folgav, costantemente a palleggiare senza trovare sbocchi interessanti. L’attacco biancorosso, invece, è stato imbavagliato dai centrali difensivi e mai messo in condizione di nuocere da un centrocampo piuttosto statico e privo di profondità. Un pareggio anche bruttino sotto il profilo tecnico, contornato da errori di appoggio e di visione di gioco.
Cronaca di una partita senza emozioni
La prima conclusione del derby (7′) e di Battistoni, fuori. La replica del Folgav è immediata (8′), fuga veloce di Marcheggiani in area, la conclusione scuote l’esterno della rete. I ritmi sono bassi (15′), pochi gli spunti, rare le incursioni, gara bloccata. Al 16′ punizione battuta da Tripicchio, nel mucchio in area spunta la testa di Ciolli, pallone alto. La squadra di Bonura risulta leggermente più positiva nel recuperare palla e rilanciare (22′), il Grifone è meno preciso e più compassato. Alla mezz’ora Tripicchio si mette in proprio concludendo con un tiro parato da Ombra. È il 35′ quando Battistoni non interviene aprendo la strada all’ottima opportunità per Lorusso, che scivola mancando completamente la palla nell’area piccola. Il primo tempo si esaurisce sul tiro di Lorusso dal limite (39′) parato da Gil.
La ripresa non brilla certo di luce propria. Il Follonicagavorrano mantiene la supremazia territoriale, il Grifone arretra mettendo in preventivo il contropiede. Al 1′ Giunta arriva al tiro, alto. Spunto di Khribech sulla destra, il suggerimento in area non trova compagni pronti a sfruttarlo. Lorusso su punizione impegna Gil in un volo plastico per mettere in corner. Al 26′ il palo colpito da Lorusso su un calcio piazzato in posizione centrale fuori area. Da segnalare l’esordio in biancorosso di Fabio Padulano.
Praticamente la partita finisce qui. C’è il tempo per Bramati di prendersi il secondo giallo (46′) e uscire di scena.
La delusione di mister Liguori
La leggera nebbia della delusione aleggia in sala stampa. Le aspettative erano concrete, dettate dal voler rompere il ghiaccio allo Zecchini con spirito concreto e battagliero. Così non è stato. L’Uccellaccio si impantana su se stesso, perde le unghie e, contemporaneamente, la palla giostrata per lunghi tratti dal Follonicagavorrano. Vetrini, il direttore del Folgav, ha già parlato lasciandosi dietro una scia di severi rimproveri indirizzati alla sua squadra. Liguori parte da qui.
«Sono d’accordo con Vetrini, è stata una brutta partita» dichiara con espressione spenta. Poi si ricorda di avere a disposizione un buon vocabolario e da pm si trasforma in avvocato difensore del Grifone.
«Le occasioni le abbiamo avute anche noi in almeno due giocate da calcio d’angolo. La gara l’abbiamo giocata usando le nostre attuali armi, vale a dire compattezza e concentrazione. Ne è scaturita una signora partita. Per giustificare queste parole dobbiamo ricordarci da dove veniamo. Il Grosseto sta crescendo sulle macerie di una passato recente dove ha sofferto situazioni non ideali per fare calcio. Per questo devo, ancora una volta, ringraziare i ragazzi. L’inizio è stato contratto ma non voglio prendere come alibi lo Zecchini, che resta uno stadio dove è bellissimo giocare. Sottolineo ancora una volta – prosegue il tecnico biancorosso – che siamo in preparazione e, invece delle amichevoli, dobbiamo giocare in campionato. Il punto di partenza è che adesso siamo una squadra. Ci vuole lucidità di giudizio in questo periodo prima di addossare colpe o lamentarsi del gioco poco propizio. Siamo un cantiere ancora aperto».
Ciro Cipolletta non ha dubbi: «È stata una grande prestazione della difesa aiutata dal collettivo di squadra. La sterzata della conduzione tecnica è stata altamente positiva. Ma non siamo ancora guariti. Ai carichi di lavoro settimanali si aggiunge poi la partita di campionato e questo impedisce di essere sciolti e veloci. Il Folgav ha colpito un palo, è vero, ma si sono fermato a questo. Il loro lungo possesso palla è stato inutile. Nelle ripartenze – termina il difensore – noi abbiamo sbagliato la scelta dell’ultimo passaggio».
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Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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