GROSSETO. Il Covid torna a fare paura. Se non tra i cittadini, stanchi di limiti e restrizioni, ma forse un po’ troppo sbracati, di sicuro tra medici, infermieri e personale di assistenza. Dopo 2 anni e mezza in prima linea contro il coronavirus sono stanchi e la pandemia è tutt’altro che finita.
Lo dicono i numeri, a livello nazionale e locale: l’indice di contagio in Italia, è di poco inferiore al 20%, mentre in Maremma, secondo l’ultimo report inviato dall’Asl il 30 settembre, ha di nuovo raggiunto il 26%. Che significa 26 positivi ogni 100 tamponi, sintomatici o asintomatici che siano.
Lo dice anche l’ordinanza del ministero della Salute, che proroga fino al 31 ottobre l’obbligo di indossare la mascherina negli ospedali e nei luoghi di cura.
Da 6 a 15 ricoverati, in tre giorni
In Maremma, lo dice il numero dei ricoverati per Covid all’ospedale Misericordia: il 26 settembre erano scesi a uno solo, il 30 erano saliti di nuovo a 6, ieri, 3 ottobre, erano 15.
Nello scorso fine settimana, in 2 giorni ci sono stati altri 9 ingressi, che hanno portato a 15 il totale dei ricoverati. A questi si aggiunge uno in terapia intensiva.
La bolla Covid multispecialistica è stata di recente spostata al quinto piano del Misericordia: 20 posti letto attivi, che possono arrivare a 24, destinati sia ai pazienti solo Covid (come gli attuali 15) che ai “Covid per caso”, al momento dell’ingresso in ospedale in urgenza o per altre patologie.
Nencioni: «Il Covid non è una normale influenza»
Per Cesira Nencioni, direttrice del reparto di malattie infettive di Grosseto, la situazione non è affatto rosea. Appena qualche giorno fa, il reparto Covid, per 12 ore è rimasto vuoto, lasciando intravedere una tenue speranza, subito dopo rimossa dai numeri.
«I ricoverati sono pazienti fragili o anziani, vaccinati almeno con la terza dose, tutti con gravi sintomatologie polmonari provocate dal virus. Non sono, dunque, “Covid per caso”. Una recrudescenza della pandemia era attesa, per questo faccio appello alla responsabilità dei cittadini. Proteggetevi! Fatelo anche con un pensiero rivolto al personale ospedaliero che lavora nelle bolle Covid. Siamo tutti stanchi e non possiamo pensare di passare un terzo inverno come gli ultimi due che l’hanno preceduto, ma è possibile che succeda», dice Nencioni.
«A chi continua a dire che il Covid-19 è una normale influenza, rispondo che non è così. Non solo per le gravi complicanze polmonari che portano al ricovero e che continuiamo a vedere nei pazienti, ma anche perché ci si ammala tutto l’anno, a differenza dell’influenza stagionale. Abbiamo passato un’estate con numeri di contagiati altissimi e ora cominciano di nuovo a salire anche i ricoveri».
«Bisogna stare attenti, indossare la mascherina nei luoghi affollati, sui mezzi pubblici, al chiuso dove non c’è la possibilità di mantenere la distanza minima, sanificare le mani», riprende.
Quarta dose di vaccino e siero antinfluenzale
La strada da percorrere secondo la dottoressa Nencioni resta il vaccino. Soprattutto ora che sta arrivando anche l’influenza stagionale.
«Il mio consiglio è di fare la quarta dose e il vaccino antinfluenzale. Chi è sano e vaccinato se la cava con poco, ma per le persone fragili e gli anziani il Covid rappresenta un alto rischio di ricovero e in diversi casi di morte.
A chi non si vaccina o non sta attento nei comportamenti, dico: se non volte farlo per voi, fatelo almeno per chi, per età o per particolari condizioni di salute, rischia la vita ammalandosi di Covid. E per rispetto di chi lavora nei reparti Covid da quasi 3 anni», conclude Nencioni.
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Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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