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Un drone per mangiare i rifiuti in mare

L’iniziativa promossa da Coop per l’ambiente “Un mare di idee per le nostre acque”, è giunta al terzo anno. La novità del 2022 è un inedito e potente dispositivo per la raccolta di superficie e squadre di sub per quella in profondità
Il drone mangiarifiuti

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Al Club velico di Castiglione è stato presentato il drone subacqueo mangiarifiuti, all’interno del progetto di Unicoop Tirreno “Un mare di idee per le nostre acque” giunto alla terza edizione.

La sindaca di Castiglione Elena Nappi ha presentato l’evento e a fare da cornice alla giornata uggiosa c’erano i ragazzi delle scuole dell’Istituto Omnicomprensivo Orsino Orsini di Castiglione, insieme agli insegnanti. Il comune di Castiglione della Pescaia, dopo le tappe di Genova e Venezia, avrà dunque il drone per la raccolta della plastica in mare. Grazie alla collaborazione con il partner scientifico di Coop, LifeGate e il suo programma PlasticLess, il Pixie drone (drone cacciatore di rifiuti negli specchi acquei dei porti), era stato presentato per la prima volta in Italia a giugno in contemporanea mondiale con altri cinque paesi (Francia, Grecia, Italia, Canada e Usa).

Cosa è il Pixie drone

Il Pixie drone mangiarifiuti

Il Pixie drone è uno strumento che navigando, esplora piccole aree di mare o di lago, a caccia dei rifiuti plastici che galleggiano lontano dai punti di accumulo dei pontili. Telecomandato da una distanza di 500 metri, può raccogliere fino a 60 kg di rifiuti: dalla plastica all’organico, dal vetro alla carta, ai tessuti.

L’altra novità tecnologica è il Trash Collec’Thor, il nuovo dispositivo “mangiaplastica” che cattura diversi tipi di rifiuti galleggianti come bottiglie, sacchetti, mozziconi, ma anche idrocarburi e microplastiche fino a 3 mm di diametro.

Attivo 7 giorni su 7, il suo nome contiene anche quello del dio del tuono, perché la capienza arriva fino a 100 kg (un argano ne facilita il sollevamento una volta pieno).

Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Ispra, più del 70% dei rifiuti in mare è depositata nei fondali italiani e il 77% è plastica. In questa edizione, accanto ai nuovi dispositivi mangia rifiuti, sarà anche presente un team di sub esperti guidati da Emilio Mancuso, biologo marino di LifeGate.

I ragazzi delle scuole di Castiglione

 

Educazione e tutela dei mari

Al fianco di Coop anche quest’anno la barca da regata Anywave, la prima ad aver istituito a bordo la figura del “Reco” – Responsabile ecologico – e ad aver stilato un decalogo di comportamenti da cui non derogare, sia in navigazione che nelle fasi di attracco nei porti. Figura inserita anche nel regolamento per l’iscrizione all’ultima edizione della Barcolana di Trieste lo scorso ottobre. Anche nel 2022 la Anywave seguirà le varie tappe e avrà una funzione di supporto educational aprendosi alle visite di soci, consumatori, scuole. Al fianco di Coop anche testimonial noti per il loro impegno nella salvaguardia dei mari e la loro passione per l’ambiente come Filippo Solibello, speaker radiofonico di Caterpillar e Tania Cagnotto, campionessa olimpica nella disciplina dei tuffi.

I risultati ottenuti dalla campagna

 Dall’inizio della campagna e fino al 31 agosto 2022 sono stati raccolte oltre 39 tonnellate di rifiuti, pari al peso di oltre 2 milioni e 600 mila bottiglie da mezzo litro che, se messe in fila, eguaglierebbero la distanza tra Trieste e Grosseto (circa 530 chilometri).

Nei territori toscani, e nella stessa darsena di Castiglione, installato nell’agosto 2020, ci sono anche i Seabin: gli altri due sono a Livorno (circolo pesca “Nazario Sauro” inaugurato il 28 agosto 2020), e Porto Ercole – GR (Marina dei Presidi, 11 ottobre 2021). Dalle date di inaugurazione fino al 31 agosto 2022, i tre Seabin hanno raccolto in totale 2.314 Kg di rifiuti, pari al peso di 154.267 bottigliette di plastica da mezzo litro. Di questi il 70% è composto da materiali dannosi per l’ambiente come plastiche, microplastiche, materiali metallici (latte, lattine), mozziconi di sigarette e materiali assorbenti igienici; il 20% da massa organica umida (legno, foglie, rami, alghe) contaminata da frammenti di plastica e polistirolo e, per il restante 10%, da materiale organico umido non contaminato.  Rispetto ai rifiuti plastici, in ordine di rilevanza quantitativa, troviamo: bottiglie, imballaggi alimentari – plastica e polistirolo, bicchieri, tappi, sacchetti, cannucce, cucchiaini – a cui si aggiungono le mascherine.

 

 

 

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