GROSSETO. Ha deciso di rispondere alle domande della giudice Cecilia Balsamo, il trentenne arrestato dalle volanti lunedì 19 settembre, alla stazione di servizio della Tamoil in via Senese. Difeso dall’avvocato Massimo Venditto, Giovanni Policarpo ha spiegato alla giudice e al sostituto procuratore Giampaolo Melchionna, cosa lo avesse spinto ad utilizzare le tessere del gasolio di Sei Toscana, intascando una cifra di oltre 330mila euro.
Disoccupato dopo il lockdown
Il trentenne, sposato e con un figlio, dopo il lockdown era rimasto senza lavoro. Incalzato dalle domande del pm, che ha chiesto l’alleggerimento della misura e quindi gli arresti domiciliari, l’uomo ha spiegato di aver passato un periodo di difficoltà economiche.
Il trentenne aveva trovato quelle tessere della Sei per pagare il carburante, su alcuni mezzi dismessi che erano stati lasciati in un piazzale della società a Paganico e di averle prese. Ma di aver cominciato a utilizzarle nel dicembre del 2020, dopo aver perso il lavoro.
Dalle indagini invece, risulterebbe che il trentenne abbia cominciato a vendere il gasolio comprato con i soldi di Sei Toscana già dal dicembre di due anni prima, dopo che Policarpo si era dimesso dalla società che gestisce i rifiuti.
Dopo l’udienza di convalida, il trentenne è stato riportato in carcere a Siena: la giudice si è riservata sulla decisione di mandare l’uomo a casa ai domiciliari.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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