GROSSETO. Raccogliere funghi in Maremma e sull’Amiata appassiona molti. Ora è tempo di funghi: in questo periodo sui social media si sommano le foto di chi inizia a trovarli nei boschi e nei luoghi segretamente nascosti dai racconti fatti tra amici.
La competizione che si innesca fra i raccoglitori rischia di andare a scapito della salvaguardia del territorio, c’è sempre da sperare che ognuno sia ligio alle regole.
Trovare un fungo significa spesso impreziosire un pranzo o una cena, ma si deve prestare attenzione a cosa, a come, e a quanti se ne raccoglie. Il rischio è quello di incappare in pericolose intossicazioni o in amare sanzioni.
Ecco alcune prime regole da osservare:
- La raccolta è normata a livello regionale e può essere esercitata da un’ora prima del sorgere del sole fino a un’ora dopo il tramonto. Non devono essere usati strumenti che rovinano il l’apparato vegetativo del fungo, lo strato superficiale del terreno e gli apparati radicali della vegetazione (rastrelli).
- I funghi devono essere riposti in contenitori rigidi e areati, che permettano la diffusione delle spore e non i sacchetti di plastica.
- La giunta regionale può prevedere zone speciali e divieti di raccolta e i divieti possono raggiungere una durata massima di due giorni a settimana.
- I soggetti che fanno ricerca scientifica, studiano e sperimentano nel settore agroforestale e/o micologico possono fare richiesta di raccolta alla Regione, specificando nell’autorizzazione i motivi della ricerca, la sua durata, il territorio interessato, il personale addetto, le specie, le quantità ed il periodo della raccolta.
Tempo di funghi, prepararsi alla raccolta
Sembrerà banale, ma non improvvisarsi esperti passa anche dall’utilizzare un abbigliamento adatto alle condizioni meteo e all’ambiente che si intende visitare. La conoscenza del territorio, unita a prudenza e attenzione, può aiutare a evitare imprevisti o incidenti anche seri.
Altri consigli utili:
- Rimane buona pratica non raccogliere esemplari troppo vecchi o maturi: una volta mangiati potrebbero provocare intossicazioni.
- È sempre bene raccogliere funghi interi, non tagliare la base del gambo con il coltello permette un’esatta identificazione della specie: alcune specie velenose, ad esempio, si riconoscono per alcune caratteristiche presenti proprio alla base del gambo.
- Vanno raccolti e consumati solo funghi di cui si è assolutamente certi della commestibilità.
- Più lontano il fungo è raccolto da strade o campi dove l’uomo transita con i mezzi o coltiva usando diserbanti, e più è sicuro.
In caso di dubbio sulla commestibilità di un fungo, ma anche per qualsiasi domanda sulla sua qualità, è possibile rivolgersi all’Ispettorato micologico della Asl. I dottori competenti offrono allo sportello una consulenza gratuita per il riconoscimento dei funghi raccolti. Per la Asl sud-est gli sportelli dell’ispettorato dislocati sulla provincia aprono già da oggi, 6 settembre, e lo rimarranno fino al 9 dicembre (vedi tabella sotto). A Grosseto si dovrà rivolgersi al centro direzionale villa Pizzetti, ad Arcidosso la sede è quella del distretto sanitario in via degli olmi. A Massa Marittima lo sportello sarà raggiungibile distretto sanitario in viale risorgimento e a Follonica in viale Europa. A Manciano e Orbetello sarà rispettivamente attivo in piazza Aldi 1 e in via volontari del sangue.
Autorizzazione o non autorizzazione?
Per poter raccogliere funghi nel territorio della regione Toscana, è necessario munirsi di autorizzazione. Solo coloro che intendono raccoglierne nel solo territorio del comune di residenza non sono tenuti ad averla.
La raccolta dei funghi è consentita nei boschi e terreni non coltivati dove è permesso l’accesso. Per la loro ricerca all’interno dei parchi, nazionali o regionali, occorre prendere visione dei rispettivi regolamenti: possono prevedere ulteriori autorizzazioni e/o modalità di raccolta diverse.
Tempo di funghi, per i residenti in Toscana
I residenti in regione che non raccolgono funghi nel solo territorio del comune di residenza, sono tenuti a versare una quota per l’autorizzazione: 13 euro per quella valida sei mesi oppure 25 per quella annuale.
Questi importi sono ridotti della metà per chi risiede nei territori classificati montani, oppure se chi richiede l’autorizzazione è un giovane tra i 14 e i 18 anni che ha frequentato un corso di informazione ed educazione organizzato dalla Regione. Solitamente questi corsi sono svolti in collaborazione con ispettorati micologici e associazioni micologiche, e forniscono il relativo attestato di frequenza.
La ricevuta di versamento funge da autorizzazione. Il versamento deve essere effettuato su conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana oppure tramite bonifico al codice IBAN IT87P0760102800000006750946. Il pagamento può essere fatto anche sulla piattaforma Iris. La ricevuta dovrà riportare la causale “Raccolta funghi” e le generalità del raccoglitore che dovrà portarla con sé munito di documenti di riconoscimento.
Per i non residenti in regione
I non residenti in Toscana per avere l’autorizzazione dovranno versare 15 euro per un giorno di raccolta, o 40 euro a copertura di sette giorni solari. 100 euro se si intende richiedere un’autorizzazione annuale.
I divieti
Nel caso in cui la dimensione del cappello sia inferiore a 4 centimetri è vietato raccogliere il genere Boletus edules (porcini). Se la dimensione del cappello è invece inferiore ai 2 centimetri è vietata la raccolta dell’Hygrophorus marzuolus (dormiente) e del Lyophyllum gambosum (prugnolo).
È vietata anche la raccolta e la commercializzazione di esemplari autoctoni di Amanita caesarea (Scop.: Fr.) Persoon ( il cosiddetto ovolo buono) quando è nello stato di ovolo chiuso, cioè con le lamelle non visibili e non esposte all’aria.
I limiti
Il limite di raccolta giornaliero per persona è fissato a 3 chilogrammi, salvo il caso di un singolo esemplare o più esemplari cresciuti unitamente che superino questo limite. Il tetto giornaliero sale a 10 chilogrammi solo nel caso in cui i residenti nei territori classificati montani della Toscana li raccolgano nel proprio comune di residenza.
I minori di quattordici anni possono effettuare la raccolta solo se accompagnati da persona maggiorenne. I funghi che raccoglieranno concorrono a formare il quantitativo giornaliero di raccolta consentito all’accompagnatore.
Per gli imprenditori agricoli e soci di cooperative agroforestali, se in possesso dell’attestato di idoneità rilasciato dagli Ispettorati micologici, non hanno limiti al quantitativo di raccolta, purché la svolgano per integrare il proprio reddito e nella provincia di residenza.
In questo caso occorrerà presentare una segnalazione certificata di inizio attività (Scia) allo sportello unico per le attività produttive (Suap) specificando la categoria di appartenenza e il possesso dell’attestato di idoneità al riconoscimento delle specie fungine. Entro 60 giorni la struttura di competenza regionale verificherà l’idoneità.
Autore
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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