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Vino, vendemmia in anticipo e rese scarse, ma l’uva è super

Vendemmia in anticipo nel 2022, Coldiretti lancia l’allarme. In Maremma, a causa del caldo e della siccità, rese più basse. Ma sarà un gran vino
Nel 2022 vendemmia in anticipo in Maremma
Nel 2022 vendemmia in anticipo in Maremma

di Steven Santamaria

GROSSETO. Al via con due settimane di anticipo la vendemmia 2022.

La siccità e le temperature fino a 40 gradi hanno messo a dura prova i vigneti, soffocati anche nella notte dall’afa e dalle temperature minime eccezionalmente alte, che non hanno permesso ai grappoli di godere dello sbalzo termico notturno. A Fronte di questo, l’uva sarà di qualità.

È quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Grosseto e Vigneto Toscana, in occasione dell’avvio della vendemmia all’azienda Podere La Pace, a Massa Marittima, dove sono già state raccolte le uve a bacca bianca come lo chardonnay ed il viognier. 

Vendemmia in anticipo, ma si prevede un’annata buona

«La siccità, con piogge praticamente assenti e soprattutto le ondate di caldo che hanno caratterizzato questi mesi, dopo un inverno mite, hanno consegnato alla Toscana una vendemmia mai così in anticipo. Le viti, che si posano su terreni spesso argillosi, sono in ottima salute e non presentano fino a qui situazioni di particolare sofferenza, dunque  avremo degli ottimi vini», scrivono Coldiretti Grosseto e Vigneto Toscana».

«Sono stati mesi di apprensione, che hanno richiesto una grande attenzione da parte delle aziende vitivinicole, molte delle quali, laddove è stato possibile, sono state costrette a ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare i vitigni più giovani e più esposti allo stress. Ora servirebbe un po’ di pioggia per completare il ciclo di maturazione, per dare equilibrio e migliorare le rese dei vitigni più tardivi».

Molto dipenderà dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione, sperando che non arrivino nubifragi e grandinate. In maremma e in generale in Toscana, è attesa comunque un’annata di buona qualità anche se l’andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo».

Resa inferiore del 15% 

«Nonostante i turni di irrigazione, le condizioni climatiche ci hanno costretto ad iniziare la vendemmia con due settimane di anticipo per evitare la sovra maturazione e la disidratazione degli acini», spiega Gianluca Battista, general manager del Podere La Pace, poco più di 5 ettari di vigneti a Massa Marittima.

«Avremo una resa inferiore tra il 10% ed il 15% secondo una prima stima. L’uva è però sana e bella. Non ci sono stati attacchi di parassiti o funghi. La qualità della prossima annata sarà ottima».

In Maremma, 10.000 ettari coltivati a vite

Secondo i dati Ismea, presentati in occasione di PrimAnteprima 2022, in Maremma, sono 2.478 le aziende vitivinicole, per un totale di circa 10.000 ettari vitati e una produzione intorno ai 600 mila ettolitri, che fanno della provincia di Grosseto la terza per vocazione vitivinicola della regione.

La Toscana si trova al settimo posto per vino prodotto, al terzo per valore economico di vino imbottigliato (1 miliardo di euro), al secondo per numero di indicazioni geografiche riconosciute: 58, di cui 52 Dop (11 Docg e 41 Doc) e 6 Igt.

L’export in Toscana vola, ma aumentano i costi produzione

Molto bene l’export, con i primi tre mesi del 2022 che hanno fatto registrare, a livello regionale, un + 17,9% con il 2021 chiuso con 1,130 milioni di euro totali (+15,9%), anche se a pesare sulla prossima annata sarà un aumento medio del 35% dei costi di produzione.

Per acquistare una bottiglia di vetro le imprese vitivinicole dovranno pagare il 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%. Coldiretti Toscana e Vigneto Toscano hanno stimato in circa 100 milioni di euro i rincari complessivi per il settore.

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