Giallo degli escrementi a Castiglione. Ma era solo mucillagine Skip to content

Giallo degli escrementi a Castiglione. Ma era solo mucillagine

Le analisi hanno smentito. L’acqua è pulita. E il giallo degli escrementi è stato risolto da chi vive in mare da sempre: i pescatori
Il giallo degli escrementi: la spiaggia di levante di Castiglione della Pescaia
Il giallo degli escrementi: la spiaggia di levante di Castiglione della Pescaia

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Per alcuni giorni sulla spiaggia di levante a Castiglione non si parlava d’altro: sulla battigia, ma anche in mare a pochi metri, galleggiava una sostanza strana.

E in molti, vedendola, hanno subito pensato che potessero essere escrementi. Umani, ovviamente. Un vero giallo degli escrementi. O presunti tali.

Subito sono partite le prime ipotesi, se non certezze per qualcuno, ancora prima di fare le necessarie verifiche: sarà stata una barca che ha scaricato in mare? Sarà un guasto al depuratore? Possibile che la tanto rinomata acqua pulita di Castiglione sia inquinata da questa roba?

E via così, per qualche giorno.

Dopo le prime segnalazioni l’amministrazione comunale  ha avviato un’indagine, chiedendo anche la campionatura dell’acqua.

Per dare una risposta ai turisti e alle chiacchiere e, anche, al danno di immagine.

La mucillagine scambiata per escrementi sulla spiaggia a Castiglione della Pescaia
Un’altra immagine della mucillagine 

Giallo degli escrementi, la nota del Comune

«Con l’arrivo delle prime segnalazioni, l’amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia – scrive il Comune in una nota, ad analisi concluse – la settimana scorsa ha  dato mandato ad un laboratorio di analisi ambientali accreditato da Accredia ad eseguire i campionamenti delle acque di balneazione nella zona sud della costa castiglionese».

«Questa mattina, giovedì 11 agosto, è arrivata la risposta che sono eccellenti. Sia in quel tratto di mare, che su tutto il resto della costa castiglionese non ci sono pericoli per la balneazione».

«I campioni di acqua sono stati prelevati in cinque zone nel tratto tra il bagno Bruna ed il campeggio Etruria, in particolare davanti agli stabilimenti balneari dove i materiali incriminati si erano depositati e tutti hanno dato esito di qualità eccellente».

«Dai risultati di queste analisi emerge che le caratteristiche qualitative delle acque sono di prim’ordine e risultano assenti organismi negativi per la salute pubblica. Quanto accaduto lo scorso 4 e 5 agosto al momento è un evento senza alcuna spiegazione scientifica, ma che l’esperienza di alcuni pescatori di tramaglio giustificano come un fenomeno legato al momento climatico che stiamo attraversando di particolare caldo e siccità».

«Questo crea sui nostri fondali più bassi una specie di limo o mucillagine, che in gergo gli addetti ai lavori chiamano “bromo“, un composto che quando l’acqua raggiunge una temperatura così elevata si stacca dal fondale e si attacca alle reti».

«Si ribadisce che l’amministrazione comunale insieme all’Acquedotto del Fiora ha controllato durante i giorni delle segnalazioni non solo il depuratore, ma anche tutte le pompe delle acque reflue fognarie, verificandone il perfetto funzionamento».

«Il Comune di Castiglione della Pescaia nel corso degli anni ha investito ingenti risorse sia per la realizzazione delle rete fognaria che nell’impianto di depurazione diventato uno fra quelli  all’avanguardia in Maremma».

«Vista la delicatezza della vicenda che rischierebbe di danneggiare l’immagine dei nostri territori e le economie del paese, i tecnici dell’ente, l’ispettore ambientale, il personale del comando di polizia municipale, di AdF, di Arpat e la capitaneria di porto sono in continuo contatto per monitorare, controllare e mettere in pratica tutte le decisioni necessarie a garantire la pubblica incolumità».

La spiegazione dei tramagliai

Per chiarire il giallo degli escrementi occorre rivolgersi all’esperienza di chi in mare ci lavora da sempre.

Secondo la testimonianza di alcuni pescatori, in particolare i “tramagliai”, il fenomeno potrebbe avere origine dall’alta temperatura del mare.

La pesca con il tramaglio è molto diffusa: si agisce con un sistema costituito da tre reti (per catturare pesci di taglia diversa), stesa lungo un buon tratto di litorale, in questo caso di fronte a quello di levante, che può estendersi per diverse centinaia di metri.

La rete ha in superficie le boe di segnalazione, mentre i piombi la “stirano” verso il fondo.

Sul fondale ci può essere della mucillaggine o limo, e appunto quando l’acqua è molto calda come lo è stata in queste settimane, la mucillagine muore, e viene recuperata attraverso la rete quando viene salpata.

Lavando la rete direttamente sul posto, si sarebbero creati i presupposti degli “escrementi” durati appunto alcuni giorni e localizzati proprio quando i tramagliai sono andati a recuperare le reti.

 

 

 

Autore

  • nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Reset password

Inserisci il tuo indirizzo email e ti invieremo un link per cambiare la tua password.

Powered by Estatik