di Steven Santamaria
GROSSETO. La Maremma è stata spesso abituata a sfornare tanti giovani talenti. Ma il caso di Matteo Bindi, un ragazzo di soli 18 anni che ha una particolare passione per il “reining”, un tipo di dressage americano, è forse uno dei più significativi.
Matteo infatti sogna l’America: per affinarne la pratica e diventare addestratore.
In sella fin da bambino
Il ragazzo pratica questo sport fin da quando aveva 12 anni. E si è distinto fin da subito, mostrando grandi capacità.
«Mio figlio è sempre stato innamorato di questo sport- racconta il padre – ha gareggiato sia a livello regionale che a livello nazionale. Le gare però, si svolgevano lontano da Grosseto, tra Pontedera e Cremona, e per noi, avendo uno stabilimento balneare a Marina di Grosseto, era difficile andare a sostenerlo fin là e questo motivo lo ha spinto, nel 2018 a lasciare questo sport. Le gare sono composte infatti da 6 tappe ciascuna, da marzo a settembre, e star sempre lontano da casa senza di noi e senza il nostro supporto evidentemente lo avevano stufato».
Il fuoco della passione
Matteo però non è riuscito a stare a lungo lontano dalla sua grande passione. E quest’anno, ha deciso di rimontare in sella e rimettersi in gioco.
«Quest’anno abbiamo dato in gestione il nostro stabilimento balneare, per aprire sempre a Marina un agriturismo – racconta Stefano, il babbo di Matteo – che ci ha permesso di avere molto più tempo rispetto a prima, da dedicare anche ai nostri figli e questo ha riacceso l’entusiasmo di Matteo».
All’inizio 2022, a ridosso della prima tappa di marzo, il ragazzo ha ritrovato quella voglia che per un po’ di anni lo aveva abbandonato: «Matteo si è subito dato da fare – continua il padre – per essere pronto già dalla tappa di marzo. Purtroppo però, ci siamo resi conto che il suo cavallo ha avuto dei problemi alle gambe anteriori e siamo stati costretti a cercare un nuovo cavallo e a saltare le prime tappe».
Di nuovo in sella
Anche se la ricerca è stata lunga, il ragazzo non si è arreso e all’inizio di giugno ha trovato un nuovo cavallo: «Abbiamo comprato questo cavallo e alla metà di giugno è riuscito a gareggiare e addirittura a vincere – aggiunge – Eravamo presenti anche noi, è stata una grandissima soddisfazione Anche se aveva questo cavallo da poco, ha dimostrato di essere nato per questo sport e di avere questo dono naturale che gli permette di avere quel qualcosa in più, è come se non avesse mai smesso di praticare».
Quando Matteo è montato in sella, a distanza di tempo, sembrava che non fosse passato nemmeno un giorno: con i cavalli, riesce a trovare un’intesa vincente al primo colpo. «Ha la chiave del successo, in questo sport può compiere grandi cose e rivederlo felice nel fare ciò che più gli piace mi riempie d’orgoglio. Sono sicuro che Matteo, a saperci lì a sostenerlo, si carica molto di più. Questo anche grazie ad Amanda, la sorella di Matteo, anche lei una grande appassionata di monta americana- conclude il padre- che lo accompagna ad ogni gara e premiazione. Per lui la vicinanza della sua famiglia è importante».
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