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Incendio a Cinigiano, servono nuovi invasi

L’appello del presidente del consorzio del Montecucco, Giovan Battista Basile. Oggi sopralluogo di Coldiretti nelle aziende colpite
Le colline di Cinigiano bruciate e Basile nel riquadro
Le colline di Cinigiano devastate dall’incendio e, nel riquadro, Giovan Battista Basile

CINIGIANO. Ha devastato circa 800 ettari, l‘incendio divampato il 24 luglio sulle colline intorno a Cinigiano, proprio nel cuore dell’area di produzione della Doc Montecucco. Oltre il 70% dei quali sono terreni coltivabili, maggese, stoppie e una parte anche di oliveti e vigneti.

«È soltanto un caso che vigneti e campi coltivati non siano stati colpiti dalle fiamme. Questo grazie anche all’intervento dei produttori e degli agricoltori che hanno contribuito ad evitare che l’incendio si propagasse ulteriormente, arginando il fuoco e salvando le proprie colture», scrive il presidente del consorzio di tutela vini Montecucco, Giovan Battista Basile, ringraziando tutti coloro che sono intervenuti dalla provincia di Grosseto, dalla Toscana e dall’Italia a supporto del territorio, ringraziando la sindaca, i tecnici e gli amministratori.

In questo terribile momento, è stata determinante la presenza degli invasi della tenuta ColleMassari, che hanno consentito agli elicotteri di rifornirsi rapidamente di acqua e velocizzare le operazioni di lancio.

Basile: «occorre un cambio di passo, questo incendio ce lo ha insegnato»

«Di fronte a calamità di questa portata, è inevitabile riaprire il dibattito che negli ultimi anni sta interessando il settore agricolo non solo toscano. Il caldo torrido e l’assenza di precipitazioni degli ultimi mesi hanno contribuito in maniera importante a provocare un incendio di così vasta portata», continua Basile.

«Ora più che mai diventa necessario semplificare le procedure per la realizzazione di invasi, per contrastare l’emergenza idrica provocata dai cambiamenti climatici e che affligge il nostro comparto. Sono ormai innumerevoli le segnalazioni da parte delle nostre aziende che nelle ultime stagioni produttive, per far fronte alla morsa della siccità, sono obbligate a intervenire regolarmente sui campi e in vigna con irrigazione di soccorso»..

Un vigneto nella zona del Montecucco
Un vigneto nella zona del Montecucco

«Sostenibilità e rispetto del territorio sono da sempre i nostri asset. L’80% della nostra produzione è certificato Bio, ma questo non basta a tutelarci. Subiamo, come tutti, gli effetti negativi del cambiamento climatico ed eventi atmosferici e naturali sempre più gravi ed estremi sono ormai all’ordine del giorno. La comunità internazionale deve, con urgenza, realizzare concretamente tutti i passaggi necessari per contenere l’innalzamento della temperatura globale. Non è più possibile esitare e perdere altro tempo prezioso».

Sopralluogo di Coldiretti in alcune aziende colpite dall’incendio: «ora gli aiuti»

È un bilancio pesantissimo quello di Coldiretti Toscana per le aziende di Cinigiano, colpite dall’incendio. Il presidente, Fabrizio Filippi, che insieme alla direttrice di Coldiretti Grosseto, Michela Sanna, ha fatto oggi, 27 luglio, un sopralluogo a Cinigiano, invoca aiuti per consentire alle imprese di riprendere al più presto il proprio lavoro, sottolineando come la cura del territorio sia il primo antidoto contro gli incendi.

«Laddove le imprese agricole sono presenti e tengono puliti i terreni il fuoco è stato spento rapidamente. Laddove invece i terreni sono abbandonati il fuoco, sospinto anche dal vento, trova le condizioni ottimali per crescere e diventare ancora più pericoloso per la popolazione e la biodiversità facendo salire il conto dei danni per l’economia ed il turismo», spiega.

Coldiretti Toscana, lunedì 25 luglio,  ha chiesto alla Regione di verificare l’opportunità di aprire la procedura di calamità naturale per tutti i territori interessati da incendi e siccità. Le risorse potrebbero arrivare dal fondo di solidarietà nazionale previsto dalla legge 102/2004 e dalla misura 5.2 specifica per consentire il ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici. 

«La mappatura delle aziende che hanno subito danni continuerà nelle prossime ore – dice Milena Sanna, Direttore Coldiretti Grosseto – poiché il rogo ha interessato alcuni fienili  con scorte di foraggi che sono andate perse. Distrutti i recinti di un allevamento e prevalentemente terreni coltivati a cereali, pascoli, oliveto e vigneto. I danni sono ingenti, per ripartire servirà tempo e risorse: fattori di penalità che per queste aziende vanno a sommarsi ai mesi di insostenibili rincari e speculazioni su materie prime ed energetiche che hanno fatto lievitare i costi di produzione».

Incuria, disattenzione e comportamenti scorretti facilitano certi eventi 

Coldiretti punta il dito contro l’incuria e la disattenzione, che complici la situazione di siccità estrema, alte temperature e la presenza del vento, stanno trasformando l’estate toscana in un inferno. L’altro elemento è rappresentato dal comportamento dell’uomo. «La prima regola è evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse – scrive l’associazione – poi non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile, verificare quando ci si ferma che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.

Inoltre, non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente», conclude Coldiretti Toscana.

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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