PORTO ERCOLE. È un imprenditore danese l’uomo indagato dalla Procura di Grosseto per duplice omicidio colposo, dopo il terribile incidente in mare avvenuto sabato 23 luglio, che è costato la vita ad Andrea Giorgio Coen, 59enne originario di Biella ma da anni residente a Roma, direttore di una galleria d’arte specializzata in arazzi e tappeti antichi.
Il suo corpo è stato trovato dai sommozzatori: era rimasto incastrato nell’elica del motoscafo. Risulta ancora dispersa Anna Claudia Cartoni, 60 anni, anche lei romana, anche lei come l’amico Andrea e il marito che era al timone della barca, grandissima sportiva e appassionata di sport.
Omicidio colposo e naufragio
Il nome di Per Horup, 58 anni, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dalla sostituta procuratrice Valeria Lazzarini, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e naufragio.
Horup, piccolo imprenditore che vive nel sud della Danimarca, ad Aabenra era a bordo del suo potente motoscafo con la compagna Tine Lehman (titolare di una clinica estetica a Sondeborg), il figlio ventiseienne Mikkel Horup e la sua fidanzata Anna Maria Durr.
La famiglia stava facendo una vacanza in barca che aveva già toccato alcune tra le località più suggestive del nostro arcipelago. Dall’isola d’Elba avevano raggiunto l’Argentario. Il terribile incidente è avvenuto nel canale tra il Promontorio e l’isola del Giglio, a circa tre miglia e mezzo da Torre Ciana.
La pm Lazzarini sta coordinando le indagini della guardia costiera che avranno ora il difficile compito di ricostruire la dinamica dell’incidente: i militari hanno sottoposto tutti all’alcoltest e al drug test che sarebbero risultati negativi.
I danesi, che sul loro potente motoscafo non avevano installato l’Ais per il controllo del traffico marino, avrebbero detto agli uomini della guardia costiera di non aver visto la barca a vela perché stavano viaggiando con il sole negli occhi.
