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Addio Stefano, allestita la camera ardente

La salma sarà esposta alle cappelle del commiato a careggi. Sabato alle 15 la benedizione
Una recente immagine di Stefano Giglio

GROSSETO. Foto, ricordi, aneddoti, saluti commossi. Da giovedì 21 luglio la città piange Stefano Giglio, il poliziotto di 51 anni ucciso da una terribile malattia. «Il gigante buono», come lo hanno ricordato i colleghi, soprattutto quelli delle volanti. Ma anche i tanti amici che non indossano una divisa e che Giglio aveva in città. 

Il lutto degli amici

Il poliziotto se n’è andato giovedì mattina nella sua casa di Firenze, circondato dall’amore dei genitori e del figlio Samuele, appena diciottenne. 

Ex culturista, appassionato di pesca, ex calciante del calcio storico fiorentino: il poliziotto cinquantunenne ha prestato servizio alla questura di Grosseto per una decina d’anni.

E, dopo aver ingaggiato una strenua lotta contro la malattia, a settembre era pronto a rientrare in servizio. Ma l’ultima battaglia, la più difficile, non è riuscito a vincerla. 

Venerdì 22 luglio, nel pomeriggio, sarà allestita la camera ardente nelle cappelle del commiato a Careggi, dove la salma resterà esposta dalle 15 alle 19 e sabato 23 luglio dalle 8.30 alle 14
Sabato alle15 ci sarà una benedizione sempre alle cappelle del commiato. 

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