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Assegnati ai profughi gli appartamenti confiscati

La soddisfazione della Prefetta: «Restituire alla comunità questi beni afferma il primato della legalità ed è un segno tangibile di aiuto, solidarietà e accoglienza al popolo ucraino»

SEMPRONIANO. È iniziato il trasferimento dei profughi ucraini che dopo una fase di accoglienza temporanea, nelle strutture gestite dalla protezione civile regionale, alloggeranno nei prossimi mesi negli appartamenti confiscati alla criminalità a Catabbio, nel comune di Semproniano.

Dopo che il Tribunale di Milano li ha sottratti a un imprenditore ritenuto «socialmente pericoloso» per «violazioni di natura fiscale», l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, nell’ambito di un apposito protocollo voluto dal Ministero dell’Interno, ha assegnato gli immobili alla Prefettura di Grosseto per destinarli alle esigenze di accoglienza di coloro che sono scappati dalla guerra.

Trenta abitazioni per chi è scappato dalla guerra

Si tratta di un complesso residenziale composto da trenta appartamenti di piccole dimensioni, in gran parte chiusi da anni e mai abitati, che hanno quindi richiesto interventi di manutenzione, allaccio alla rete idrica, elettrica e fognaria, nonché il loro completo ammobiliamento, lavori che, al momento, hanno interessato e reso disponibili un primo lotto di alloggi.

La gestione degli immobili è stata affidata ad una cooperativa sociale che assicurerà il servizio di accoglienza, tra cui il trasporto scolastico per i minori, l’assistenza sanitaria, psicologica e legale e la mediazione linguistica culturale.

«Questa iniziativa – ha spiegato la prefetta  Paola Berardino – va ad incrementare la disponibilità di accoglienza di questa provincia, che attraverso i centri gestiti dalla Prefettura, le strutture della protezione civile regionale e le straordinarie manifestazioni di solidarietà dimostrate dall’intera comunità grossetana, dalla diocesi ai comuni, dal mondo del volontariato al singolo cittadino, ospita oggi circa 1400 profughi provenienti dall’Ucraina, di cui 600 minori. Oltre ad ampliare il numero degli immobili disponibili, il ricorso ai beni confiscati assume un forte valore simbolico, affermando il primato della legalità e un segno tangibile di aiuto, solidarietà e accoglienza al popolo ucraino».

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