MARINA DI GROSSETO. Una festa privata, un compleanno, 50 anni. Poche decine di persone, un buffet, due casse e un dj.
La festa va in scena in un bagnetto sul lungomare di Marina di Grosseto, sabato scorso, 2 luglio. Una festa come tante altre, in estate cosa c’è di più bello di passare una serata in allegria con gli amici? Una festa piacevole ed elegante, dai toni soft.
Ma, intorno alle 23,15, ecco arrivare i vigili urbani: «Dovete spegnere la musica o abbassarla al minimo – dicono – qualcuno ha protestato per il rumore. Se ci chiamano, siamo tenuti a intervenire».
La telefonata, in effetti, è arrivata dai palazzi dall’altra parte del lungomare, evidentemente qualcuno non gradiva il sottofondo musicale.
Che, va detto, era a un volume assolutamente normale, niente che assomigliasse a un rave o a una discoteca. Volume contenuto, che consentiva anche di parlare senza alzare la voce: un sottofondo, poco più. E le case sono ad alcune decine di metri. Però qualcuno non gradiva e ha chiamato i vigili urbani.
Magari, si può obiettare, quel qualcuno ha sbagliato posto per le vacanze: poteva prenotare al Santuario della Verna, senza nulla togliere ai fantastici e accoglienti frati che, però, dopo la cena delle 20 pregano e meditano. Poi si coricano. Marina di Grosseto, in sostanza, è altra cosa, senza peraltro essere una località caciarona della Romagna.
La vicenda, finita in alcuni post sui social, ha scatenato centinaia di reazioni. E anche tanta rabbia, con qualche gestore di stabilimento che ha confessato di aver rinunciato da tempo a organizzare eventi, proprio per problemi di questo tipo.
Certo se non puoi fare un po’ di musica di sabato sera sul lungomare di una località turistica, difficile pensare a un turismo che accolga non solo anziani e pensionati, ma anche qualche giovane. Che hanno veramente poco, molto poco da fare. Con tutto quello che consegue.
Le regole sul rumore sono da aggiornare
Però ci sono delle regole. Regole che sono contenute nel “Regolamento comunale sull’acustica ambientale e degli edifici”.
Un regolamento, scaricabile dal sito del Comune (ufficio ambiente), che risulta aggiornato dal consiglio comunale del 31 maggio scorso ma che, in realtà, è stato modificato solo per la parte riguardante i rumori nell’edilizia (in sostanza, i requisiti acustici passivi degli edifici).
Per gli altri due capi principali, le attività produttive (macchinari nelle aziende, per semplificare) e le attività rumorose (in cui rientra il caso di Marina) l’aggiornamento del regolamento è in previsione dopo l’estate.
Al momento, quindi, è in vigore il regolamento “vecchio”. Che, va detto, è tutto meno che chiaro. È il risultato di continue modifiche e ritocchi che, di fatto, lo hanno reso un patchwork di norme poco comprensibili e che andranno profondamente riviste. E, soprattutto, semplificate.
Il regolamento si basa sulla zonizzazione acustica, che divide le zone in cinque categorie
- CLASSE I – aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione
- CLASSE II – aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione
- CLASSE III – aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione
- CLASSE IV – aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici
- CLASSE V – aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.
- CLASSE VI – aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.
Ogni classe ha i propri limiti massimi di rumore consentiti.
Marina, Principina e le Ast (aree spettacolo temporaneo)
Marina e Principina sono, in gran parte, in classe IV.
Ma diverso è il caso del lungomare di Marina di Grosseto e di quello di Principina a Mare (viale e piazzale Tirreno), che sono aree particolari, chiamate Ast, cioè aree di spettacolo temporaneo.
Se le regole generali sono definite da norme regionali, in queste zone particolari le regole possono essere definite dal Comune, in accordo con Arpat e Asl.
Le norme attuali prevedono che un’attività che non è di pubblico spettacolo (come una discoteca, che ha un’autorizzazione che copre l’intero periodo di attività), ma che vuole fare una serata musicale “una tantum” con amplificazione, in sostanza con le casse, debba chiedere un’autorizzazione. Norma, per capirsi, che vale per un bar, un ristorante, anche un bagnetto. Non serve autorizzazione se la musica è fatta senza amplificazione: ad esempio, un chitarrista con la chitarra acustica.
L’autorizzazione, a Marina e a Principina a Mare, consente di fare musica fino alle 24 nei giorni feriali e fino all’1 di notte il sabato e i prefestivi (dal 1° maggio al 30 settembre).
Nel caso gli organizzatori abbiano bisogno di andare oltre, possono chiedere un’autorizzazione in deroga, per la quale serve qualche giorno in più e qualche foglio in più (e il parere di Asl e Arpat), ma che consente di andare fino alle 2 di notte.
Ci sono alcune limitazioni (ad esempio due bagnetti limitrofi non possono fare la festa la stessa sera) e ci sono limiti alle emissioni sonore, ma il percorso è questo.
Senza autorizzazione arrivano i vigili. E sono previste anche sanzioni pesanti.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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