MONTEROTONDO MARITTIMO. I vapori escono dalla terra e restano sospesi a mezz’aria, creando una suggestione unica, in Maremma. Tutto intorno il terreno e la vegetazione hanno assunto colori innaturali, ma di straordinaria bellezza, ammantati dalla nebbia del vapore acqueo.
Sembra di essere su un altro pianeta e invece siamo a Monterotondo Marittimo, nel Parco delle Biancane, che sovrasta il centro abitato e che catapulta il visitatore in un paesaggio unico. Chissà se Dante ha trovato qui ispirazione, quando nel libro sesto delle “Rime”, “Io son venuto al punto de la rota”, scrive:
Versan le vene le fummifere acque
per li vapor che la terra ha nel ventre,
che d’abisso li tira suso in alto.
A piedi tra vapori e lagoni, i soffioni e il Museo delle Biancane
Il parco si estende per un’area di diversi ettari proprio sopra il piccolo centro abitato, all’estremità settentrionale delle Colline Metallifere e della provincia di Grosseto. Le colline di Monterotondo sono l’ultima propaggine prima della costa, una terrazza sul mare che abbraccia il litorale dal Golfo di Follonica a Baratti e San Vincenzo. Da lì si gode una vista unica che, nelle giornate chiare arriva alla Corsica.
Il percorso di visita (l’ingresso è gratuito) parte dal “Lagone Cerchiaio” dove si trovano i vecchi e caratteristici lavatoi. Da lì si snodano più percorsi di diverse difficoltà, che salgono dai circa 500 metri del paese fino agli oltre 600 della parte più alta del parco.
Da lì si sale fino a un piazzale da cui inizia il percorso a scalinata della parte sud del Parco. Dopo poche decine di metri si trova un piccolo terrazzamento dove si vede scorrere, in una canalina artigianale fatta di coppi rovesciati e sovrapposti, l’acqua proveniente dalla sorgente “Chiorba” che sgorga da un breve cunicolo situato una decina di metri più a monte.
La passeggiata prosegue in salita in mezzo agli sbuffi di vapore, in un paesaggio surreale, lungo sentieri ben segnalati e in sicurezza. È possibile vedere un grande “lagone” attivo, con al centro il fango in ebollizione per effetto dei gas del sottosuolo.
Dopo la visita al lagone, il visitatore può raggiungere in pochi minuti la parte nord delle “Biancane” tramite un sentiero in salita delimitato da rocce e manifestazioni geotermiche.
L’area nord del Parco è visitabile con un circuito ad anello, percorribile in circa 40 minuti che conducono nell’area in cui le emissioni di vapori e gas geotermici sono più intense e dove si vedono le rocce bianchissime che hanno dato il nome alle Biancane.
Il Mubia, il Museo delle Biancane
Il Museo delle Biancane è parte integrante della visita al parco. Come si legge sul sito, «il geomuseo è un atto di amore e riconoscenza verso la terra di Monterotondo Marittimo protagonista della nascita della geotermia e dello sviluppo della zona:
dalla scoperta dell’acido borico alla produzione di energia elettrica. Nel Mubia si comprende la geodiversità, si apprende come si sono formati i minerali e le rocce e si capisce perché qui la terra è così calda e bianca. “Gea”, madre terra, è il personaggio principale di questo museo e non la “Geotermia” già degnamente celebrata in altre strutture museali del territorio».
Per informazioni
portadelparco@comune.monterotondomarittimo.gr.it
3351017368
MUBIA
Autore
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Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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