ROCCASTRADA. Sorrideva per la felicità. Perché aveva realizzato il sogno di tantissimi ragazzini della sua età.
A 14 anni, lo scooter rappresenta le prime ali per conquistare la sua libertà. E Leonardo Mazzei, studente della 1ªE del Leopoldo II di Lorena, aveva assaporato quella felicità appena dieci giorni fa, quando aveva passato l’esame per il patentino.
La tragedia durante un’uscita con gli amici
Martedì 7 giugno, era uscito per andare a fare un giro con gli amici.
Stavano percorrendo la strada di Montelattaia quando sulla provinciale del Madonnino è arrivata un’auto. Al volante c’era una ragazza di 27 anni, con la figlia di 8 seduta accanto. L’impatto è stato devastante: Leo è volato via dalla sella del suo scooter, sotto gli occhi attoniti e terrorizzati dei suoi amici.
I soccorsi sono scattati all’istante ma la corsa in elicottero, verso le Scotte di Siena, è stata inutile. Leo non ce l’ha fatta: su quella strada dove cercava i suoi primi momenti di libertà, si è infranto il suo sogno da 14enne.
La salma del ragazzino è ora a disposizione della Procura, che dovrà decidere se procedere o meno con l’autopsia.
In via Monterosa intanto, è stato aperto un fascicolo per omicidio stradale mentre gli agenti della polizia municipale di Roccastrada stanno facendo i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente.
La ventisettenne, una giovane mamma di Sassofortino che era al volante dell’auto, è stata soccorsa e portata al Misericordia. Era sotto choc ma per fortuna le sue condizioni non sono gravi.
Il silenzio irreale nei corridoi dell’Agrario
Martedì 7 giugno, in tarda serata, i cellulari dei ragazzi che in città conoscevano e frequentavano Leonardo, hanno cominciato a suonare. Messaggi, storie pubblicate su Instagram, ricordi messi sui social nella speranza che, tra qualche giorno, potessero essere condivisi con lui. Tutti hanno sperato fino all’ultimo, fino a mercoledì 8 giugno, che il quattordicenne ce la facesse. Che le sue condizioni fossero migliori di quelle apparse ai soccorritori del 118 che con Pegaso lo hanno portato alle Scotte.
Tutta la città si è subito stretta attorno alla mamma del ragazzino, Laura Angelini, al babbo Stefano e alla sorella Ginevra. Il lutto più grande, il dolore più profondo è quello dei genitori costretti a sopravvivere al proprio figlio. Costretti a convivere con uno strazio così profondo che nemmeno la lingua italiana è riuscita a definire con un termine. Non c’è, non esiste.
Nella scuola frequentata da Leo, mercoledì mattina, c’era un silenzio irreale. Eppure, all’istituto II di Lorena studiano 1.400 ragazzi: tutti, anche quelli che non conoscevano Leo, sono rimasti ammutoliti da un dolore insopportabile.
Cinzia Machetti, la dirigente del Leopoldo II di Lorena, ha fatto il giro delle classi. Nella 1ªE, dove fino al giorno prima risuonava il sorriso di Leo, il suo banco era vuoto e lo sguardo dei suoi compagni era perso nell’aula, alla ricerca dell’immagine del loro amico, che purtroppo potranno vedere ora sui loro cellulari e ripescare nei loro ricordi.
Anche la psicologa della scuola è andata subito nella classe dello studente, per cercare di dare un supporto ai suoi compagni. «Siamo sotto choc – dice la dirigente Machetti – tutte le classi hanno deciso di annullare i festeggiamenti di fine anno».
La scuola si sta organizzando per partecipare ai funerali di Leo, che saranno organizzati solo quando la procura rilascerà il nulla osta alla famiglia. Ci saranno gli studenti, ma anche i docenti, almeno quelli che non saranno impegnati con gli scrutini, mentre nell’ultimo giorno di scuola, verrà rispettato un minuto di silenzio per salutare lo studente che se n’è andato troppo presto.
Autore
-
Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli