FIRENZE. I pazienti positivi al Covid asintomatici o paucisintomatici, non a rischio evolutivo della malattia, possono essere ricoverati nelle cosiddette “bolle Covid” all’interno dei reparti dove viene trattata la patologia prevalente. La Regione Toscana ha appena varato le nuove linee di indirizzo per quelli che in gergo medico vengono chiamati “incidentalomi” o “pazienti Covid per caso”, positivi (per lo più lo scoprono arrivando in ospedale) in ospedale per altre patologie.
I vantaggi sono duplici, spiega la Regione: «Garantire i massimi livelli di assistenza sotto il profilo del rischio infettivo e, al tempo stesso, dal punto di vista clinico-assistenziale nella cura della patologia di base».
Una soluzione, questa, già attiva in alcuni ospedali e ora estesa su tutto il territorio toscano, secondo quanto indicato nelle nuove “Linee di indirizzo per la gestione dei casi positivi asintomatici o paucisintomatici”, approvate dalla giunta regionale nella seduta del 23 maggio, in seguito a proposta di delibera dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini.
In questa fase della pandemia, infatti, il riscontro di un tampone positivo in un paziente asintomatico che accede in pronto soccorso, così come in un paziente ricoverato in area non Covid, è un’evenienza non completamente eliminabile. Inoltre, se si considera la copertura vaccinale nella popolazione generale e negli operatori sanitari, ci sono le condizioni per gestire gli asintomatici o i paucisintomatici nel reparto dove la malattia per la quale vengono ricoverati può essere curata nel miglior modo possibile.
Le nuove linee di indirizzo necessarie alla corretta gestione della patologia
«Dall’analisi dei dati di accesso, questo tipo di situazione si determina soprattutto quando il paziente arriva in ospedale in condizioni di urgenza-emergenza a causa di patologie tempo dipendenti (come infarto acuto del miocardio, ictus), traumi e fratture, e in condizioni di urgenza medica (insufficienza renale acuta, sepsi, infezione delle vie urinarie, scompenso cardiaco…) o chirurgica (addome acuto, pancreatite, colecistite, appendicite…)», spiega la Regione.
«La gestione di pazienti con concomitante positivizzazione asintomatica/paucisintomatica per Sars-CoV-2 in reparto specialistico non Covid è già attiva all’interno del percorso nascita e per l’assistenza in servizio psichiatrico di diagnosi e cura (spdc), ambiti nei quali sono già in essere procedure specifiche per la gestione di casi analoghi, con precedente individuazione di locali idonei per l’isolamento respiratorio e da contatto e con l’utilizzo delle necessarie precauzioni assistenziali».
Il documento fornisce, inoltre, alle aziende sanitarie indicazioni sulle caratteristiche dei pazienti e dei locali, sulla sicurezza degli operatori sanitari, sull’accesso dei pazienti positivi paucisintomatici ai reparti specialistici e sullo spostamento dei pazienti all’interno dell’ospedale.
Le nuove linee di indirizzo sono state condivise tra i settori regionali “Qualità dei servizi e reti cliniche”, “Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro”, per gli aspetti relativi alla salute e sicurezza degli operatori, e il “Centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente”.
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