GAVORRANO. Vuole vederci chiaro il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna che ha disposto l’autopsia sul corpo del trentaseienne morto mercoledì 19 maggio, dopo essersi accasciato in una vigna, dove stava lavorando un suo connazionale che ha tentato di soccorrerlo e che lo ha accompagnato sulla sua auto fino all’incrocio tra la Castellaccia e Gavorrano.
Sospetti sulla presenza dell’uomo nella vigna
I sospetti dei carabinieri, coordinati dal magistrato, si appuntano infatti tutti sulla presenza di Mustapha Chakroun, il 36enne marocchino che si è sentito male mercoledì pomeriggio, nella vigna di un’azienda agricola, dove lavorava, come terzista, un suo connazionale che aveva il compito di tenere pulito l’appezzamento. Chakroun era residente da diversi anni a Prata e mercoledì pomeriggio era insieme al suo connazionale nel boschetto dell’azienda.
Quello che il magistrato vuole chiarire e se il trentenne stesse lavorando o fosse soltanto lì per qualche altro motivo. Addosso aveva anche dei graffi, che probabilmente si era procurato nel boschetto dove si è sentito male.
Il suo connazionale, quando si è accorto che Chakroun si era sentito male ha chiamato immediatamente il 118. Ma quando si è reso conto che, in quella zona un po’ impervia e non troppo facile da trovare, probabilmente i soccorsi sarebbero arrivati in ritardo, ha deciso di caricare Mustapha sulla sua auto e correre verso l’ospedale. Si è fermato all’incrocio tra Gavorrano e la Castellaccia per consegnare il trentenne alle cure dei sanitari.
I tentativi di rianimazione sono stati vani: il trentenne è morto e ora la sua salma è all’obitorio in attesa dell’autopsia.
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