GROSSETO. Il partigiano Nello Bracalari ha deciso: malgrado l’età, gli acciacchi e le incertezze del meteo lui sarà davanti a tutti alla sfilata del 25 aprile. Con la bandiera tricolore, il fazzoletto al collo e il suo immancabile sorriso, come ci ha abituato a vederlo, negli ultimi tempi in sedia a rotelle, ma sempre presente. E soprattutto con il pensiero rivolto alla resistenza della popolazione Ucraina.
Nei 76 anni da quando è stata istituita la festa della Liberazione, nel 1946, Nello, che di anni ne ha compiuti 94 il 23 aprile, non ne ha mancata una. Solo nel 2020 e perché la pandemia aveva chiuso in casa tutta l’Italia, ma fu comunque presente sui social, con un video e le sue preziose parole. Poi nel 2021, in forma ridotta, ma partecipò comunque alla deposizione della corona al monumento ai partigiani.
«La libertà va sempre celebrata e io non manco di farlo da quando sono tornato a essere un uomo libero», ripete spesso. E lo sa bene cosa vuol dire, lui che ha vissuto il fascismo e la guerra, che a 15 anni ha seguito il destino del fratello maggiore, che aveva rifiutato di obbedire alla chiamata alle armi della repubblica di Salò e si era unito ai partigiani nei boschi intorno a Gavorrano.
Nello, a 15 anni, era la staffetta che riforniva di beni di conforto gli uomini e i ragazzi “alla macchia”. Un compito difficile e prezioso, che avrebbe potuto costargli la vita. Non lo ha mai dimenticato e ha conservato l’impronta del sacrificio per la libertà per tutti gli anni a venire, in tutte le cose che ha fatto, senza mai aver paura di andare controcorrente, pur esprimere il suo libero pensiero.
Un dovere morale sostenere la resistenza ucraina
Eccolo allora il pensiero di Nello Bracalari e il suo insegnamento per questo 25 aprile (ancora) di guerra:
«Parteciperò alle celebrazioni della liberazione dal nazifascismo, in un momento funestato dal perdurare della pandemia e dalla guerra. Il Presidente della Repubblica ci ha ricordato che il 25 aprile manifestiamo il totale rifiuto della sopraffazione totalitaria e l’affermazione della democrazia e della libertà.
La vista di violenze sui civili, l’uso brutale e indiscriminato delle armi su anziani donne e bambini, richiamano alla memoria i nostri periodi bui. Per questo non possiamo restare indifferenti. La resistenza del popolo ucraino è legittima e dobbiamo sostenerla con tutti i mezzi possibili, sia perché è un dovere morale, sia per la difesa dei nostri interessi vitali».
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Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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