ORBETELLO. Alle 4 del mattino, il giorno di Pasqua, Daniele Avvento, titolare dello stabilimento balneare La Capannuccia, era sveglio con i suoi pensieri. La stagione alle porte, la spiaggia e gli ombrelloni da sistemare, il bar e il ristorante da riaprire, l’accoglienza dei clienti. Tutto quello che serve per riprendere il lavoro interrotto lo scorso autunno. Con l’incognita, però, del personale che, rispetto agli altri anni è più difficile da trovare.
Un’idea per fare squadra
È stato così che nella testa di Avvento si è accesa una lampadina: una vacanza a spese del titolare, tutti insieme, da organizzare in qualche meta esotica il prossimo inverno. Detto fatto, il gestore della Capannuccia ha preso il suo smartphone e ha pubblicato il seguente post sul suo profilo di Facebook: «Da quest’anno la proprietà ha deciso di premiare “A PROPRIE SPESE” i nostri più fedeli collaboratori con una vacanza premio… uniche certezze meta esotica e gennaio 2023. Siete sempre in tempo per salire sull’aereo… per adesso raccomandiamo a Giorgio, Carola, Asia, Claudio, Antonello, Romolo, Mustafà, Rafiq, Misan e la new entry Filippo di controllare la data di scadenza del passaporto e di allacciare la cintura di sicurezza per la nuova stagione».
È un’idea non soltanto per invogliare qualche ragazzo a farsi avanti, ma anche per fare squadra con chi già lavora alla Capannuccia. «Sto ancora cercando due ragazzi per il bar e un cameriere – spiega Avvento – Spero che qualcuno, anche invogliato dalla prospettiva della vacanza, si faccia avanti».
Trovare personale per la stagione sembra diventato anno dopo anno, sempre più difficile. E i problemi sono molteplici. «I ragazzi sanno che per un’intera estate non potranno fare le vacanze – dice – Ma è anche vero che le paghe devono essere dignitose e che se si fanno ore di straordinario queste devono essere pagate. Quando avevo 14 anni io e facevo la stagione, non venivo pagato per le ore che lavoravo, non avevo nemmeno un giorno libero. Niente ferie e pochi soldi. Ora i tempi sono cambiati e per premiare il mio staff ho deciso di regalare loro una vacanza tutti insieme».
Verso la stagione con qualche incognita
Due anni di pandemia, la situazione economica di incertezza a causa della crisi e della guerra in Ucraina ma anche le varie misure di sostegno al reddito che non invogliano soprattutto i giovani a mettersi alla prova con un lavoro come quello che si può svolgere in uno stabilimento balneare.
E così, tra baristi e assistenti bagnanti che mancano ancora all’appello, Daniele Avvento ha lanciato l’idea della vacanza premio per i suoi dipendenti. «Ai miei dipendenti alla fine della stagione ho sempre dato un premio – dice – ho sempre riconosciuto loro qualcosa. Perché sono ragazzi che lavorano, che si impegnano e che non guardano l’ora in più o in meno. È chiaro che se grazie a loro risolvo alcuni dei problemi di gestione, glielo devo riconoscere. Altrimenti si pretende soltanto, senza dare nulla in cambio. E questo non fa bene a nessuno e non serve a far crescere le attività».
Avvento lavora da sempre in questo settore e l’attività di gestione di uno stabilimento balneare la conosce bene. «Ripeto, non è facile – dice ancora – perché la stagione è impegnativa. Ci sono pochi spazi per riposarsi e un giovane non ha la libertà di fare le vacanze con gli amici che lavorano in altri settori. Ma può recuperare dopo. Per questo ho deciso che il prossimo inverno porterò tutti in vacanza con me e pagherò io. È il mio modo per dire grazie ai miei collaboratori, per l’impegno che mettono in questo lavoro».
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