FOLLONICA. Dopo un trapianto polmonare, ancora non si rende conto del perché di tanta superficialità.
Alla visita per diagnosticare il suo status di invalidità, credeva che si trattasse di una riconferma del 100% viste le sue condizioni, purtroppo però non è stata così.
«L’altro giorno – racconta Debora – sono andata alla “revisione” all’Inps. L’anno scorso avevo il 100% di invalidità viste le mie condizioni, e stavo meglio di adesso. Ora, dopo una visita di 2 minuti, mi hanno tolto il 20%. Come è possibile?».
Debora dimostra di essere una donna forte, ma i postumi di un trapianto di polmoni sono comunque una conseguenza dell’intervento con la quale deve fare i conti giornalmente, e ogni controllo può rivelarsi una sorpresa: «Non sto affatto meglio di prima – dice -, anzi. È capitato più di una volta che anche dopo un controllo abbiano trovato un principio di rigetto o altre piccole problematiche e devo sottopormi anche a piccoli interventi. Inoltre, i farmaci che servono per il trapianto, affaticano un po’ i reni, la cistifellea o altri organi»
«Dal mattino alla sera prendo più di 20 pasticche. Anche le analisi del sangue ne risentono – prosegue Debora – Fare controlli e visite con tempestività quando i valori non sono nella norma, si rivela spesso fondamentale»
Per ogni visita specialistica Debora non ha modo di usufruire di corsie prioritarie, quindi, ad ogni analisi che presenta delle criticità, è costretta a prenotare visite specialistiche da privati, per non incappare nelle tremende liste di attesa che a volte intrappolano chi prenota tramite Asl. Così i costi lievitano, e se anche il supporto dell’invalidità si assottiglia, potrà contare su sempre meno risorse.
Facendosi coraggio, ha deciso di dare voce alla sua causa, purtroppo condivisa con altri pazienti che hanno ricevuto il trapianto. Debora ha deciso di fare ricorso in tribunale per riottenere la percentuale di invalidità che ritiene di avere, e dalla quale immagina difficilmente migliorerà molto.
Così si è fatta coraggio e ha lanciato un video appello, per sensibilizzare e mettere a conoscenza tutti dei problemi che affrontano giornalmente le persone salvate dal trapianto, perché come dice Debora: «Dopo il trapianto di polmoni non siamo più malati polmonari, ma diveniamo malati cronici».
Nel frattempo ha scritto un messaggio indirizzato al presidente della Regione, Eugenio Giani, che le ha risposto tempestivamente segnalando il caso di Debora all’attenzione dell’assessore alla salute e sanità, Simone Bezzini.
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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