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Trovano sette clandestini ai Crespi

Nuovo blitz della polizia municipale nel cantiere: sette persone sono state denunciate per invasione di edifici
Il blitz ai Crespi

GROSSETO. Dopo l’intervento di pochi giorni fa nel cantiere abbandonato ai “Crespi”, lunedì 28 marzo la polizia municipale di Grosseto è intervenuta un’altra volta nell’edificio per riconsegnare l’immobile, sgombero da persone abusive, al curatore fallimentare.

L’intervento, iniziato alle 10, si è concluso alle 12 circa con l’accompagnamento di sette persone non regolari nei locali della municipale per la loro identificazione e il conseguente denuncia per il reato di invasione di terreni o edifici e per loro sono state avviate anche le procedure per il rimpatrio. Due saranno già rimpatriati domani.

Il rifugio degli irregolari

L’immobile è stato ora restituito a curatore fallimentare che dovrà iniziare immediatamente la bonifica del cantiere: sarò suo compito rimuovere dei rifiuti e lo sfalcio della vegetazione incolta, oltre alla cantierizzazione anche al fine di evitare nuove intrusioni abusive.

«Durante l’attività –  spiega il comandante Alessio Pasquini – alla quale è seguita una bonifica dell’esterno dell’edificio a cura delle unità cinofile in dotazione alla polizia municipale, non sono sorte criticità né sono state rinvenute sostanze stupefacenti; tuttavia, è stato necessario ricorrere in varie circostanze all’opera di maestranze messe a disposizione dalla proprietà per l’apertura di alcune porte e finestre bloccate dall’interno. L’attività ha inoltre portato al rinvenimento di una decina di biciclette portate nei locali del Comune come oggetti rinvenuti e messe a disposizione dei legittimi proprietari che potranno andare a riprenderle».

«La nostra municipale è intervenuta a seguito di ulteriori segnalazioni dei residenti sull’ipotesi che i locali fossero usati come luogo di spaccio o detenzione di sostanze stupefacenti – aggiungono il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla sicurezza Riccardo Megale – Fortunatamente, da questo punto di vista non è emerso nulla, se non che il luogo è utilizzato come rifugio da alcuni irregolari poi identificati. Come già in altre situazioni si è verificato, è chiaro che la collaborazione degli interventi tra l’amministrazione e la proprietà possa essere la chiave di risoluzione di determinate criticità: come evidenzia il comandante Pasquini, che ringraziamo come i suoi agenti per la consueta celerità di intervento, diverse misure potranno essere messe in atto dal curatore per impedire l’accesso ai locali durante i lavori edili sulla struttura, per evitare il ripetersi di un utilizzo anche solo come bivacco da parte di soggetti più o meno dediti ad attività illecite».

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