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Sedici studenti del Chelli all’Onu

Dal 15 al 23 marzo voleranno a New York per partecipare all’evento che vede insieme ragazzi da 90 paesi
Gli studenti del liceo Chelli di Grosseto www.maremmaoggi.net
Gli studenti del liceo Chelli

GROSSETO. In un frangente storico in cui la guerra è tornata a funestare il cuore dell’Europa, 16 giovani grossetani si preparano ad un viaggio negli Stati Uniti per fare esperienza sul campo del valore della diplomazia come migliore strumento di risoluzione delle controversie.

Sono 16 studenti del triennio dei licei Chelli, che insieme ad altri coetanei di licei statali d’Italia, dal 15 al 23 marzo saranno a New York per prendere parte, come protagonisti, all’evento internazionale che raduna nella “Grande mela” studenti liceali provenienti da più di 90 Stati diversi. Per alcuni giorni i giovani saranno impegnati direttamente nella simulazione delle sedute delle Nazioni Unite, rappresentando ciascuno uno Stato all’interno di un comitato di lavoro o un’agenzia dell’Onu. Il loro compito sarà, a livello di gruppo, di trovare una soluzione ad una tematica di rilevanza internazionale; individualmente, di difendere gli interessi del Paese che ciascuno rappresenta e raggiungere gli obiettivi strategici che verranno segretamente comunicati prima della partenza per New York.

Statisti per un giorno

«È un’opportunità di cui andiamo fieri – dice la preside Paola Biondo – perché non è assolutamente facile entrare in questo progetto, portato avanti, per quanto riguarda il nostro Paese, da Mun-Italia, e che è l’unica simulazione che da più di 50 anni viene organizzata a New York e a cui hanno partecipato la maggior parte degli attuali leader e personalità di rilievo del mondo. I nostri 16 studenti che hanno aderito – continua la preside – si stanno preparando da mesi a questo viaggio, studiando, approfondendo e realizzando specifici lavori a coppia, che li “allenano” a ciò che li attende negli Stati Uniti, dove saranno messe alla prova non solo la loro padronanza dell’inglese, ma anche la loro capacità di dialogo, di relazione, di negoziazione, di lavorare in gruppo, di metodo di lavoro. Vivere questa esperienza, mentre l’attualità ci mostra che la guerra è purtroppo ancora un mezzo presente nelle nostre vite, è davvero fare i conti con la realtà e provare, da giovani studenti, ad approcciare i grandi temi con uno sguardo nuovo».

Gli studenti, come detto, si sono sottoposti, in questi ultimi mesi, ad un surplus di lavoro, oltre allo studio curriculare, per prepararsi all’impegno che li attende a New York, dove, certo, avranno la possibilità di visitare la città, ma dove saranno per lo più sollecitati ad un impegno diretto e individuale, con specifiche responsabilità, nella simulazione che li coinvolgerà personalmente.

«È stato un impegno sotto più punti di vista – racconta la preside – anche sul piano economico, ma siamo riusciti ad ovviare a questo aspetto grazie ad uno sponsor che garantisce una quota del costo per ogni ragazzo. Siamo orgogliosi di rappresentare Grosseto e di rappresentare la Toscana, assieme ad un liceo statale di Firenze. Ma soprattutto siamo contenti perché questo tipo di esperienze rientrano nell’idea di scuola che perseguiamo: una scuola attenta alla formazione completa ed integrale della persona».

Educazione civica per chi resta

Mentre i 16 studenti, accompagnati dalla preside e dalla professoressa Franca Abazia, saranno a New York, tutti gli altri studenti dei licei Chelli vivranno negli stessi giorni le giornate di educazione civica, che avranno per tema “Mettersi in gioco: relazione, impegno, legalità”, grazie all’intervento di esperti e dell’insegnante di Diritto, il professor Michele Pelosi.

«C’è un filo rosso che lega l’esperienza a New York alle giornate di educazione civica – conclude la preside Biondo – in questo tempo così drammaticamente inaspettato e duro, queste esperienze, che arricchiscono la nostra proposta formativa, si innestano nei percorsi disciplinari che sono la base su cui si costruisce tutto il resto. Non sono, però, un di più che esula dalla scuola. Sono un fare scuola con uno sguardo ampio sulla realtà».

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