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Felicita è volata via, fra commozione e dolore

Tantissima gente alla chiesa del Cottolengo per dare l’ultimo saluto a Felicita Ciufo, morta a 50 anni finendo con l’auto nel canale
Un momento del funerale di Felicita Ciufo, al Cottolengo

GROSSETO. La gazza smette di gracchiare. Appollaiata in alto, sulla croce della chiesa San Giuseppe Benedetto Cottolengo, guarda in basso muovendosi a scatti.

Adesso il silenzio domina l’arrivo lento del carro funebre. Dentro c’è il feretro di Felicita Ciufo, la cinquantenne deceduta nell’incredibile incidente di giovedì 10 febbraio sulla strada delle Collacchie e scoperto 24 ore dopo nel canale affluente al San Rocco.

Il sagrato accoglie tante persone, ognuno con un pezzetto di Felicita addosso, ciascuno con i ricordi di ieri. Ad accogliere Felicita è don Pier Paolo. La foto di Felicita appoggiata sul legno ha gli stessi colori dei fiori, che gli sorridono e la circondano. Il feretro adesso è davanti all’altare, le panche del tempio sono piene, qualcuno deve restare fuori.

Il raccoglimento abbraccia tutti, il silenzio è assordante.

Don Pier Paolo: «È il momento di aggrapparsi alla fede»

Al microfono don Pier Paolo pone a tutti la domanda principale, quella che aleggia tra i ceri, i quadri ed è stampata sui visi di tutti: “Perché?”. Quesito spinoso, interrogativo contorto. Nessuna risposta può confortare, nessuno trova la soluzione. “Occorre aggrapparsi alla fede” sceglie don Pier Paolo.

Ma lo stupore e il dolore continuano a strisciare velenosi e indelebili. Dal pavimento salgono verso il soffitto, escono dalle finestre chiuse, la gazza è volata via, nel cielo azzurro, la foto di Felicita è immobile, i fiori dipinti sul feretro, i volti racchiusi nella disperazione. La messa è breve.

Il feretro di Felicita con la foto della donna
Il feretro di Felicita con la foto della donna

Il finale è un lungo oblio, un distacco da ogni rumore, l’assenza di tutto. Una pace senza ristoro, un silenzio straordinariamente toccante.

Felicita esce dalla chiesa, rientra nel carro funebre.

In molti si avvicinano sfiorando il legno lucido, qualcuno lo bacia a lungo, altri lo guardano piangendo. Quando la macchina chiude il portellone si forma una lunga fila di persone, che l’accompagnano fino alla strada.

Il viaggio verso Scauri in provincia di Latina è lungo. Felicita si allontana indossando l’applauso di tutti, che dura fino a che l’auto scompare nel traffico.

Felicita è volata via, come la gazza.

Autore

  • Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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