CAMPIGLIA MARITTIMA. Don Carlo Mammarella, Conte della Daunia, cittadino del Comune di Campiglia Marittima, è stato bloccato, ieri, mercoledì 19 marzo, dalla pagina ufficiale social dell’amministrazione a seguito di uno dei tanti commenti contro l’operato del Comune.
«Mi hanno bloccato dalla pagina ufficiale facebook – dichiara Don Carlo Mammarella -. Non si tratta di un gruppo cittadino, ma di un canale di informazione attraverso cui vengo a conoscenza di cosa succede in paese. Io a questo punto non posso più vedere le allerte meteo, gli aggiornamenti, non posso più commentare».

«Questo a seguito di un commento all’ultimo post relativo alla valorizzazione dei beni storici, in cui ho fatto riferimento sia alla perdita dei 50mila euro in opere d’arte di Lotti, un’opportunità che il Comune di Campiglia si è lasciato sfuggire, sia alla lapide di Umberto I che il sindaco voleva chiudere nei magazzini comunali, mentre per altre opere, di maggiore interesse da parte dell’amministrazione, si parla, invece, di valorizzazione».
«Mi hanno bloccato dalla pagina ufficiale fb del Comune di Campiglia Marittima – ripete, ancora attonito -. Io non posso più accedere, come cittadino di Campiglia Marittima, ad informazioni che sono pubbliche a tutti i residenti. Questo è un atto assolutamente grave, antidemocratico e, forse, anche anticostituzionale».
La posizione delle opposizioni
Un fatto che senza dubbio ha animato i social per tutta la serata, scatenando commenti da parti di molti che si sono schierati dalla parte del cittadino, tra cui anche quelli dei consiglieri di minoranza, Alessio Albertoni, di Cambiamo futuro e Matteo Tortolini, de La Svolta, ma che ha dato luogo anche a commenti discriminatori nei confronti di Don Carlo Mammarella.
Il commento di Albertoni
«Che la pagina ufficiale del Comune di Campiglia Marittima censuri, bloccandolo, un cittadino, per me è molto grave e di democratico c’è molto poco – scrive Albertoni sulla pagina di Cambiamo Futuro -. Se chi la amministra ha problemi di tolleranza o pazienza, si deve ricordare che si sta occupando di una pagina ufficiale e pubblica del Comune in cui vengono inserite informazioni anche essenziali, allerte meteo, avvisi ed altro e che non si può escludere qualcuno».
«Se si ritiene che certi commenti non siano tollerabili – continua -, un organo ufficiale usa la legge e non la censura, quella è una pagina istituzionale, non un gruppo o un profilo privato. Spero che chi è stato bannato venga reintegrato nella pagina e chi la gestisce, se è in grado, usi strumenti diversi dalla censura totale».
La Svolta a sostegno di Mammarella
«Nell’esprimere vicinanza a Don Carlo Mammarella che è stato espulso per motivi che pare attengano all’espressione reiterata del proprio libero pensiero, poniamo una questione seria di ordine generale: una pagina pubblica istituzionale può bannare un cittadino? – si domanda Matteo Tortolini – Una pagina istituzionale di un Comune è un servizio pubblico. Su quella pagina circolano notizie e informazioni di interesse generale. Quella pagina viene gestita con soldi pubblici. Ci sono persone che la aggiornano e la seguono pagate dai cittadini».
«Se una persona produce commenti lesivi dell’ente o peggio ancora diffamatori – continua – , un Comune ha tutti gli strumenti per tutelarsi. Ma se stiamo nel campo della libera opinione è legittimo che un cittadino venga bannato da una pagina istituzionale? Siccome non si tratta di una pagina privata di cui ciascuno può disporre senza renderne conto, al contrario riteniamo che di questa vicenda l’amministrazione debba rendere conto pubblicamente.
Quali sono i criteri per cui ad un cittadino viene impedito l’accesso alla pagina istituzionale del Comune?
Ci sono altri cittadini che hanno avuto lo stesso trattamento e magari a differenza di Don Carlo non ne hanno dato contezza pubblica?»
«Aggiungiamo un fatto non secondario: chi ha preso e prende queste decisioni? Se fosse opera diretta dell’amministrazione dovrebbero rendere pubblici i criteri e l’accaduto con trasparenza. Se, invece, la Giunta comunale ne fosse totalmente all’oscuro ci verrebbe da dire che sarebbe assai peggio. Ovviamente chiederemo informazioni».
Lo sdegno di Mammarella: «Cittadino solo per pagare le tasse»
«Per Campiglia Marittima io non sono un cittadino? Vado bene solo per le tasse?» si chiede Don Carlo – «A mio parere, questo accadimento è gravissimo! Si potrebbe configurare anche come accanimento e discriminazione nei miei confronti? Un’amministrazione che parla di inclusione, pace, tolleranza, parità, uguaglianza?».

«Le motivazioni di tale atto da parte di un canale ufficiale devono essere rese pubbliche – aggiunge -. Così come deve essere reso pubblico anche il mio commento che ha scatenato la cancellazione della mia utenza alla pagina ufficiale! L’amministrazione comunale di Campiglia Marittima deve delle spiegazioni e deve scusarsi di questo atto contro un cittadino. Un cittadino che non ha mai offeso nessuno, ma ha solo esposto la sua opinione, supportata da fatti e documenti».
L’amministrazione: «Continui commenti non attinenti»
«Carlo Mammarella è stato bloccato a seguito di continui e ridondanti commenti – spiegano dall’amministrazione comunale di Campiglia Marittima -, che frequentemente non sono attinenti all’oggetto della comunicazione istituzionale postata. Distraggono l’attenzione dei lettori da quello che è l’oggetto del post, rischiando di impedire una corretta comunicazione verso la cittadinanza sul canale social».
«Riguarderemo le regole della pagina – aggiungono – per non creare nessuna disparità, fermo restando che facebook non è l’unico canale di informazione ma uno dei tanti che il cittadino ha a disposizione, ad esempio il sito del Comune, il canale whatsapp, il system alert o la newsletter».
La questione della donazione delle opere di Lotti
Nel commento che ha causato il blocco di Don Carlo Mammarella, il Conte faceva riferimento anche a un altro accadimento, avvenuto durante l’amministrazione Soffritti, e di cui si occupò l’assessore Jacopo Bertocchi.
«Nel mio commento – scrive sui social Don Carlo Mammarella in una lettera aperta alla sindaca – ho ricordato anche che non ho ricevuto risposta dall’assessore alla cultura alla proposta di una mia personale collaborazione per riprendere il dialogo con la famiglia che avrebbe voluto donare le opere d’arte al Comune, opere di un valore di 50mila euro».
L’ipotesi di una donazione delle opere del pittore Angelo Lotti, venne discussa in consiglio comunale e la delibera di accettazione risale al 23/04/2011. Le 12 opere, di un valore pari a circa 50mila euro, sarebbero state donate dal nipote dell’artista, Michelangelo Matteucci, al Comune di Campiglia a titolo gratuito, in ragione del legame affettivo con il territorio, in cambio dell’allestimento di una mostra presso la sede del Palazzo pretorio.
La collocazione in cui sarebbero state destinate le opere, però, in seguito anche ad altre problematiche, sembrerebbe non essere stata di gradimento da parte della famiglia e questa pare essere stata, all’epoca, la causa dell’annullamento della donazione.
Autore
-
Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
Visualizza tutti gli articoli