GROSSETO. «Non scendo, il capo treno mi ha già fatto la multa, devo arrivare a Livorno». Con queste parole un ragazzo di 23 di origini tunisine, in Italia da tantissimi anni, ha accampato il diritto di fronte agli agenti della polizia ferroviaria, a restare sul treno.
Il ragazzo sarebbe dovuto scendere, proprio perché trovato senza il titolo di viaggio, alla stazione di Civitavecchia. Ma ha deciso di restare a bordo e così, poco prima che il treno arrivasse a Grosseto, il personale di Rfi ha avvisato la polizia ferroviaria.
Si fa alzare di peso dai poliziotti
È successo la sera del 6 marzo, poco dopo le 20. Firas Hefdi, 23 anni, di origini tunisine, non voleva scendere dal treno. Quando gli agenti della polfer sono saliti a bordo, il 23enne ha continuato nel suo atteggiamento pretendendo di proseguire il viaggio fino a Livorno senza titolo di viaggio. Si stringeva tra le braccia e le gambe per evitare di farsi alzare, tanto che gli agenti sono stati costretti ad alzarlo di peso.
Il 23enne ha continuato a opporre resistenza, e uno degli agenti è rimasto ferito. Mentre lo stavano portando fuori dal treno, lo colpiva con le gomitate, facendo sbattere l’agente contro i vetri dei finestrini. Il poliziotto si è fatto poi medicare al pronto soccorso, per lui la prognosi è di 5 giorni.
Non potrà tornare in provincia
A processo per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, Hefdi, difeso dall’avvocata Amalia Capalbo, il 23enne è stato portato di fronte al giudice Marco Bilisari.
La vice procuratrice onoraria Pamela Di Guglielmo ha chiesto la convalida dell’arresto e il divieto di dimora nel comune di Grosseto. Il giudice ha convalidato l’arresto e applicato il divieto di dimora in provincia.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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