FOLLONICA. Le voci che si rincorrevano da qualche settimana sugli scricchiolii in casa Lega, sono state confermate da una nota firmata da Roberto Azzi, storico rappresentante del partito, che aprì per primo la sezione nella città del golfo.
Gli scricchiolii sono quindi venti assi spezzate, venti iscritti che hanno deciso di dare in blocco le dimissioni irrevocabili insieme al suo ex segretario. «Da diversi mesi la sezione di Follonica è commissariata a causa delle dimissioni di una parte dei componenti del consiglio direttivo. I pochi incontri tenuti dal commissario incaricato per verificare la possibilità di una riconciliazione dei rapporti personali non hanno dato nessun esito e si è continuato nell’immobilismo più completo. Tutto questo senza un segretario e un direttivo eletti che dettassero le linee politiche e si confrontassero con le altre forze politiche di maggioranza».
Dimissioni in blocco, 20 iscritti usciti dal partito di Salvini
Azzi sostiene che la colpa delle loro dimissioni sia attribuibile al commissario Gino Tornusciolo e ai vertici del partito nazionale, a Matteo Salvini stesso. «L’atteggiamento del commissario Tornusciolo, che secondo noi presenta aspetti di incompatibilità, essendo un militare in servizio nel centro raggruppamento quadrupedi di Grosseto, ci è apparso immediatamente prevenuto nei nostri confronti – scrive Azzi – forse perché indirizzato da altri in tal senso. Con la sua prosopopea inconcludente, tipica di chi non ha niente da dire, se non solo dimostrare di essere all’altezza della situazione».
«C’è da aggiungere, inoltre, che sia attivista oltre alla Lega di un’altra forza politica come Casa Pound, su cui si potrebbe molto discutere. Tornusciolo, con il suo atteggiamento, ha fatto sì che non venisse convocata l’assemblea congressuale, forse perché gratificato dal suo stato di commissario – continua – Era stata presentata da dieci Som su quindici la richiesta di convocazione dell’assemblea nella quale potesse essere ricomposta la struttura sezionale. Ma le “alte sfere” tutt’oggi non sono state in grado di dare una risposta. Alte sfere ben presenti quando c’era da richiedere voti al congresso regionale, ma poi disinteressate alle situazioni locali».
Secondo Azzi ormai la Lega Salvini premier di Grosseto e Provincia si è disgregata, a causa delle scelte politichi dei vertici del partito. L’accusa che muovono i dimessi è quella che pensando di controllare dall’alto si siano scordati le basi locali del partito. «La precedente gestione commissariale del partito a livello provinciale ha visto una fuga di iscritti e di eletti a Grosseto, Massa Marittima e ora a Follonica e nessuno se ne è preoccupato – scrive Azzi – Il partito si è ridotto ai minimi termini».
Le accuse a Salvini
Azzi sostiene che Salvini abbia ingessato il partito attraverso la mancanza di congressi sia per la scelta del segretario che della linea politica. Azzi sostiene che ormai Salvini sia autocratico.
«Alla luce di tutto questo i sottoscritti firmatari presentano le dimissioni irrevocabili dal partito, non riconoscendosi più negli ideali per cui tanto hanno dato scrive Azzi – Devono inoltre rimarcare amaramente che alcuni dei firmatari sono stati tra i primi organizzatori della Lega nord a Follonica ed hanno contribuito indubbiamente ai successi elettorali della Lega per Salvini premier confluendo nel nuovo partito. Facciamo a chi prenderà il nostro posto gli auguri di buon lavoro con la speranza che siano all’altezza dei loro compiti».
Sollecitato Roberto Azzi quale autore della decisione presa, l’ex segretario si è limitato ad aggiungere che «Avrebbe voluto trovare qualcuno a cui lasciare il testimone attraverso un congresso, qualcuno che potesse proseguire nel lavoro fatto fino ad oggi». Anche se questo non è stato possibile, Azzi rimane comunque convinto della scelta, non solo perché tutto quello che poteva dare alla causa l’ha dato, ma anche perché le sue «Posizioni politiche non combaciano più perfettamente con quelle del nazionale», come dice lui.
La risposta di Tornusciolo
Le accuse verso il commissario Tornusciolo hanno trovato una risposta dall’interessato, che in una nota precisa c’erano già problemi all’interno del partito prima della sua nomina. «Mi trovo costretto a intervenire per rispondere a un comunicato che contiene diverse inesattezze. La mia nomina è avvenuta dopo le dimissioni dell’intero direttivo e la decadenza di Roberto Azzi da segretario comunale – dice – Attribuirmi responsabilità per situazioni che si sono create ben prima della mia nomina è ingiusto e pretestuoso».
«Va ricordato che la Lega non è riuscita a entrare nel consiglio comunale proprio quando, per la prima volta in 78 anni, il centrodestra ha vinto le elezioni a Follonica. Chi guidava il partito in quel momento? Roberto Azzi – continua – Ignorare questo dato di fatto è paradossale. Durante il mio mandato ho sempre lavorato per tutelare chi ha davvero a cuore la Lega e la città, non le poltrone o i ruoli personali. Se alcuni militanti hanno deciso di lasciare il partito con Azzi, altri hanno continuato a impegnarsi sul territorio con gazebo, raccolte firme e iniziative politiche per la Lega Salvini premier e per Follonica».
Tornusciolo ci tiene a precisare che lui è iscritto sia alla Lega che a CasaPound, ma quest’ultima da anni non partecipa alle elezioni. «La vera questione qui non è l’associazione, ma la sfiducia nei confronti di Azzi come segretario cittadino – conclude – Infine, trovo curioso che Azzi accusi Matteo Salvini di non convocare i congressi, quando il congresso nazionale della Lega è stato annunciato da giorni e si terrà a Firenze il 5 e 6 aprile».
Tornusciolo chiude parafrasando le parole della segretaria del PD Elly Schlein, «Non ci hanno visto arrivare», sostenendo che per Azzi, invece, potremmo dire che «Nessuno lo ha sentito uscire».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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