Norma Cossetto, Sara Brogioni: «Dubbi sulla ricostruzione storica» | MaremmaOggi Skip to content

Norma Cossetto, Sara Brogioni: «Dubbi sulla ricostruzione storica»

La capogruppo di maggioranza, Sara Brogioni, spiega i motivi del no a una via a Norma Cossetto, vittima delle foibe: «Figura controversa»
Una veduta di Campiglia Marittima e Sara Brogioni
Una veduta di Campiglia Marittima e Sara Brogioni

di Jessika Biondi

CAMPIGLIA MARITTIMA. Fa discutere la replica di Sara Brogioni, capogruppo della maggioranza che sostiene la sindaca Alberta Ticciati, sul rifiuto di intitolare una via, una piazza o uno spazio comune a Norma Cossetto

Se ne parla da giorni con un botta risposta che si sussegue sui social tra gli esponenti di Impegno Comune e i rappresentanti della minoranza della Svolta in consiglio comunale. 

Oltre 400 i Comuni che hanno aderito a commemorare tutti i martiri delle foibe e che hanno deciso di dedicare uno spazio pubblico a Norma Cossetto per l’atrocità di una vicenda dal valore simbolico e la cui memoria non finisca nell’oblio. 

La proposta bocciata in consiglio comunale

La proposta posta in essere dalla Svolta è stata incredibilmente bocciata  a causa dell’incertezza circa la vita e la morte della stessa Norma. Poco importa che il Presidente Ciampi, partigiano iscritto poi al partito d’Azione, abbia consegnato la medaglia d’oro al merito civile, in quanto giovane studentessa istriana, catturata, torturata e barbaramente uccisa dai partigiani slavi. 

«Dubbi relativi alla ricostruzione storica che è stata fatta della sua vita non le permettono l’onore di avere uno spazio in suo nome».

«Figlia di Giuseppe Cossetto, vittima anche del patriarcato oltre che delle foibe, a causa delle importanti cariche politiche tenute del padre durante il regime fascista, tra cui quella di podestà, la giovane donna attiva e indipendente, ma iscritta al GUF, gruppi universitari fascisti, si vede schierata dalla parte di chi praticava violenza pur avendola subita. In maniera sistematica e programmatica viene messa dalla stessa parte di chi voleva sterminare intere popolazioni e categorie umane per ragioni politiche e razziali». 

Bisogna avere chiari gli obiettivi

«Con la sua figura – scrive Sara Brogioni – non si vogliono commemorare le vittime civili della seconda guerra mondiale, le italiane morte per la patria, né tanto meno le donne in sé o le vittime di violenza di genere. Si vogliono celebrare le vittime fasciste dei partigiani».

«Per questo motivo, Impegno Comune ritiene più saggio intitolare una via, già esistente all’interno del Comune, a tutti i martiri delle foibe, proprio per non rendersi complice di dimenticare le atrocità che la seconda guerra mondiale ha portato nelle vite di tutti, senza rinnegare nessuno degli stermini che sono stati compiuti, da tutti gli attori in gioco, nessuno escluso». 

«È per tale motivi che il gruppo di Impegno Comune esprime voto contrario a quella proposta che risulta essere solo una blanda strumentalizzazione per fare leva sull’opinione pubblica, premendo su un sentimento, legittimo, di condanna di presunti atti di violenza commessi su una giovane donna per creare discredito sul movimento partigiano». 

 

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