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All’asta il villaggio la Caravella, richiesti oltre 4 milioni

È la sesta volta che viene battuta un’asta per la struttura tuttora in attività e in concordato preventivo dal 2014. Da anni la Caravella è impiegata per l’accoglienza dei migranti e lo scorso aprile è salita alle cronache per l’indagine “piedi scalzi”
Villaggio Caravella, Piombino. Foto del Portale delle Vendite Pubbliche

PIOMBINO. Torna all’asta il residence la Caravella, il villaggio turistico di via Aurelia Sud a metà strada tra Piombino e Follonica.

È la sesta volta che viene battuta un’asta per la struttura tuttora in attività e in concordato preventivo dal 2014. Il prezzo negli anni è più che dimezzato: nel 2016 il complesso era in vendita a 11.760.000 euro, oggi invece la richiesta è di 4.500.000 euro, con offerta minima di 3.377.000 euro

L’asta per la Caravella

Ad occuparsi del caso della Caravella è il tribunale di Grosseto e il liquidatore giudiziale è il dottor Alessandro Salvini, anche lui grossetano. Si tratta di un complesso molto grande, una residenza turistica alberghiera di fronte al mare in una delle zone più belle della costa est.

Villaggio Caravella, Piombino. Foto del Portale delle Vendite Pubbliche

la Caravella è composta da 80 appartamenti suddivisi in varie tipologie; un appartamento uso alloggio del custode; un immobile uso bar – ristorante di 197 metri quadri; un edificio ad uso reception di  76 metri quadri; due piscine con idromassaggio e solarium (una per bambini ed una per adulti) di 929 metri quadri totali; un campo da tennis; un campo di calcetto; una struttura per giochi ed animazione; una struttura in acciaio a sostegno dell’impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica di 107 kw.

Villaggio Caravella, Piombino. Foto del Portale delle Vendite Pubbliche

Gli appartamenti sono completamente arredati, compresi vettovagliamento, televisori e climatizzatori pompe di calore. Inoltre la struttura è dotata di un sistema di regimazione delle acque piovane composto da cinque laghetti artificiali ed un serbatoio interrato, tutti collegati ed un pozzo artesiano che consentono l’irrigazione del verde e il riempimento delle piscine.

La struttura nota per l’operazione “Piedi scalzi” 

Da anni la Caravella è impiegata per l’accoglienza dei migranti e lo scorso aprile è salita alle cronache per l’indagine “piedi scalzi” dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Piombino con il supporto del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Livorno.

La cooperativa che gestisce l’accoglienza è risultata del tutto estranea ai fatti

Molti degli ospiti della struttura erano infatti sfruttati nei campi per la raccolta dei pomodori e negli uliveti fino a dieci ore al giorno e pagati meno di un euro l’ora. L’indagine ha consentito di ricostruire l’uso di manodopera illegale da parte di 6 titolari di ditte individuali operanti nel settore agricolo. Ad essere sfruttati erano 67 cittadini di nazionalità pakistana e bengalese. Il gip ha disposto l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di dieci indagati, tutti pakistani e d’età compresa tra 30 e 56 anni, residenti tra le province di Siena e Grosseto. L’inchiesta è iniziata nel maggio 2023 e si è chiusa lo scorso anno. 

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