GROSSETO. Allagamenti, frane, smottamenti. Il maltempo annunciato da due allerte meteo arancioni, si è manifestato con tutta la sua violenza nella zona sud della Maremma. Nelle campagne intorno ad Albinia, che sono finite ancora una volta sott’acqua e sull’isola del Giglio, dove Campese è finito sotto il fango e le cannucce. I gigliesi, dalle 3 di giovedì 13 febbraio, sono scesi in strada a spalare il fango e ripulire. Ma ci vorrà tempo: basta guardare com’è ridotto il campo di calcio della frazione.
Agricoltori con l’acqua alle ginocchia: colpa di un errore
Più di 40 centimetri d’acqua, fino alle ginocchia. Soprattutto nelle zone di campagna. Una situazione che ha provocato danni ingenti agli agricoltori della zona di Albinia.
«Più volte ho segnalato il problema al Consorzio di bonifica e mi è stato detto che non c’era nessun problema – dice Luca Giacomelli, titolare di un’azienda agricola nella località Priorato – Più volte gli ingegneri del Consorzio hanno detto che tutto era in regola».
Fino a qualche giorno fa, quando, all’ennesima segnalazione, l’imprenditore si è sentito dire che probabilmente, negli anni passati, qualche errore era stato commesso.
Il consorzio di bonifica conferma i contatti presi con Luca. « Ci siamo resi disponibili alla soluzione dei problemi di allagamento e all’organizzare di un colloquio. Azioni che non sono di nostra competenza, perché i fossi sono privati e non rientrano nel reticolo di gestione. Siamo disponibili a individuare assieme all’agricoltore una soluzione per gestire le acque delle proprietà vicine che confluiscono nella sua proprietà, essendo questa posta più in basso – dicono dal consorzio – La disponibilità a offrire consulenze amichevoli ovviamente non fa ricadere la responsabilità della gestione di questi fossi su di noi, trattandosi di corsi d’acqua privati, che vanno gestiti dai proprietari. Il riferimento a errori commessi in passato dal consorzio ai quali si fa riferimento non è fondato».
L’acqua, oltre che allagare la terra, ha causato dei buchi nel terreno.
«Il danno è la mancata semina, probabilmente non potrò entrare nel campo con il trattore per almeno un mese e mezzo – dice – E trovare una coltura diversa per il mercato è molto difficile. Sarà un’estate difficile per me. Ringrazio il direttore della Cia, Enrico Rabazzi, che ha attenzionato il problema al consorzio e ha fatto sì che arrivasse l’ennesimo ingegnere». Disagi e tanta paura anche sulla strada vicinale della Radicata.
Campese ricoperto di fango
Una nottata da dimenticare e una giornata in cui l’odore acre del fango farà purtroppo compagnia ai gigliesi che abitano e che hanno le proprie attività a Campese.
Tre tre giorni, l’isola è stata sferzata dalla pioggia battente. Ma nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 la situazione è precipitata a causa di un violentissimo nubifragio che si è abbattuto sulla frazione.
Un grosso albero è crollato, bloccando la strada, ci sono ste frane e smottamenti. E Campese si è svegliata nel cuore della notte con quasi due metri di fango, cannucce e detriti.
«In tutta la mia vita una situazione come questa l’ho vista sì e no 4 volte – spiega l’imprenditore Stefano Feri – dalle tre di stanotte stiamo spalando il fango. Per fortuna molti di noi hanno le paratie installate per l’inverno e i danni sono limitati, a parte la sporcizia. Ma il fossetto che riporta l’acqua in mare deve essere sistemato ormai da anni. Questa situazione deve essere risolta».
Il progetto c’è da tempo, basta realizzarlo. «Sistemando il fossetto, che è stato tombato negli anni 70 – dice ancora l’imprenditore – il problema si risolve. Quando piove e il mare non riceve, qui diventa un disastro».
Barche rovesciate a Talamone
A Talamone, due imbarcazioni si sono rovesciate nel canale, affondando. È intervenuto il nucleo sommozzatori del comando di Livorno e di Grosseto dei vigili del fuoco e la guardia costiera.
Le squadre stanno approntando il campo di lavoro per poi procedere alla rimozione dei due natanti affondati.
Coldiretti: «Agricoltura il settore più colpito»
Vivai, olivi, ortaggi e campi già seminati a cereali sott’acqua in maremma tra Orbetello, Albinia e la parte bassa di Manciano.
Le violente precipitazioni che hanno interessato la scorsa notte la maremma (e parte della Toscana) hanno scaricato a terra in poche ore oltre 100 millimetri di pioggia mandando in tilt il reticolo idraulico innescando l’esondazione di canali e fossi che si sono riversati nei campi coltivati e all’interno delle strutture di servizio delle aziende agricole.
Una ventina, al momento, le aziende agricole che segnalano danni e difficoltà in un’area densamente agricola dove convivono sotto lo stesso cielo olivicoltura, viticoltura, orticoltura e vivaismo. Il numero potrebbe crescere nelle prossime ore.
A fornire un primo monitoraggio è Coldiretti Grosseto che già dalle prime ore della mattina, con i propri tecnici, è impegnata nel raccogliere le segnalazioni e con sopralluoghi nelle aziende.
«È un quadro climatico sempre più preoccupante. Un chiaro segnale di uno sfasamento che ci porta da un estremo all’altro in poche ore: la mimosa in fiore e le temperature quasi primaverili lasciano il posto a bombe d’acqua ed allagamenti. – spiega Coldiretti Grosseto – L’agricoltura è il settore più colpito dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ancora una volta».
«Stiamo raccogliendo le segnalazioni da parte delle imprese e monitorando l’evolversi del quadro. Un vivaio ha dovuto forare le serre per evitare che il peso della pioggia le sfondasse ed alzare le piante da terra per non farle affogare. Ci sono ettari di campi seminati a cereali sotto dieci centimetri di acqua e fango che rischiano l’asfissia così come per gli ortaggi. E’ ancora presto per fare un bilancio: per capire l’entità dei danni dovremo aspettare che l’acqua defluisca».
Secondo Coldiretti Grosseto vanno ripensate le future opere idrauliche e attualizzata la gestione del territorio per mitigare gli effetti degli eventi estremi con il passaggio dalla siccità agli allagamenti nell’arco di poche ore. La tendenza al surriscaldamento e alla tropicalizzazione è evidente e conclamata da dati e rilevamenti con il 2024 che si è classificato come l’anno più caldo in Toscana dal 1955 con un aumento delle temperature di 1,35 gradi secondo il Lamma ed il 2025 ha imboccato la stessa direzione.
«L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. – spiega il presidente di Coldiretti Grosseto, Simone Castelli – I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio e per le istituzioni che devono sostenere ed accelerare gli investimenti sul recupero delle acque e sulle opere idrauliche attualizzate ai nuovi parametri pluviometrici».
Coldiretti Grosseto richiederà l’apertura delle segnalazioni dei danni ad Artea.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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