ROCCASTRADA. Sono stati arrestati nella notte fra il 3 e il 4 febbraio due ragazzi di poco più di 18 anni a Ribolla con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. I due hanno fatto un incidente con un’auto rubata verso le 4 del mattino, mentre erano inseguiti da una pattuglia della radiomobile di Grosseto.
Oggi, martedì 4 febbraio, in tribunale è stata celebrata l’udienza di convalida e la direttissima. Ai due sono stati contestati anche i reati di furto aggravato e ricettazione.
Davanti all’aula del tribunale di Grosseto c’erano le due mamme, una in lacrime, l’altra arrabbiata nera e il padre di uno dei due. Tutti e tre angosciati per quello che avevano combinato i due ragazzi. Ma anche distrutti dalla paura di averli potuti perdere. Per fortuna, i due giovani sono usciti illesi dall’incidente. I genitori dei due ragazzi, su una cosa erano d’accordo: dovranno assumersi le responsabilità delle loro azioni. E da oggi in avanti, dovranno rigare diritti.
L’incidente e la direttissima
I due erano a Ribolla: il diciottenne che aveva rubato la vettura, ha deciso di andare a Grosseto. Ed è passato a prendere il suo amico con l’auto rubata. Ma proprio nel piccolo paese del roccastradino si sono trovati i fronte un posto di blocco. Non si sono fermati all’alt dei militari e così è cominciato l’inseguimento per le vie di Ribolla. Fino a che il guidatore ha perso il controllo della vettura in una strada di campagna del roccastradino.
I ragazzi non hanno riportato ferite gravi, mentre l’auto è andata distrutta nell’impatto con il suolo. La vettura è stata rubata due giorni prima a Follonica.
I due, uno difeso dall’avvocata Lucia Rossi e l’altro dal collega Luigi Sartini, si sono presentati difronte alla giudice Agnieska Karpinska e alla vice procuratrice onoraria Pamela Di Guglielmo. Le versioni dei due ragazzi non sono state proprio le stesse: uno dei due ha infatti detto che non sapeva che l’auto fosse a stata rubata e che ha chiesto all’altro più volte di fermarsi durante l’inseguimento. Ma non è la prima volta che i due finiscono nei guai insieme.
I due giovani in aula hanno negato le accuse dandosi la colpa a vicenda. Di Guglielmo ha chiesto convalida dell’arresto e l’obbligo di dimora nella loro residenza dalle 22 alle 6 del mattino. Richieste che la giudice Karpinska ha accolto.
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