CAPALBIO. «Siamo la soluzione, non il problema», «Salviamo i giovani agricoltori» e «Tutela dei prezzi». Questi sono i cartelli esposti durante il presidio degli agricoltori, che è iniziato oggi, giovedì 28 gennaio, a Capalbio con 80 trattori. Contemporaneamente, sulle Colline dell’Albegna, un altro presidio è stato allestito alla Madonna delle grazie a Pitigliano.
Come avevano promesso lo scorso anno gli agricoltori sono tornati sui loro trattori e hanno piantato le tende per portare avanti la loro protesta. Sull’Aurelia in direzione di Capalbio hanno rallentato il traffico 80 trattori, creando una coda di circa 15 chilometri sull’Aurelia.
La prossima tappa, prevista per domani, mercoledì 29 gennaio, sarà Grosseto e poi sarà il turno di Roma.
Le richieste degli agricoltori
I manifestanti chiedono più certezze per il loro futuro, meno burocrazia e un blocco alla concorrenza sleale. «Chiediamo soluzioni per il nostro settore sofferente e vogliamo una vita degna e non una sorta di mantenimento – dice Salvatore Fais, presidente di Agricoltori italiani – Vogliamo un prezzo giusto per i prodotti agricoli, calcolato sulla base di ogni realtà territoriale e che preveda una percentuale per il reddito di produzione. Chiediamo anche lo stop all’importazione di materie prime che non rispettano i criteri e gli standard di produzione italiani».
Gli agricoltori vorrebbero poter sopravvivere nella giungla che è il mercato. «Vorremmo essere più liberi da regole stringenti che fanno aumentare i costi di gestione delle nostre aziende – dice Fais – Sono sempre di più le imprese agricole svendute, mentre altre sono a un passo dal tracollo. Per questo vorremmo poter accedere ai crediti, per poterci sanare e anche investire nei nostri progetti, senza che nessuno lucri sui nostri sacrifici e risparmi».
Infine, sostengono che i centri di servizi debbano essere liberalizzati. «Vorremmo che anche a noi privati sia dato un po’ di spazio e non solo ad alcune associazioni – dice Fais – Anche noi abbiamo investito tempo, giovinezze e fatiche per avere un lavoro in mano».
Gli agricoltori: «Hanno finanziato il piano Mattei e a noi niente»
Lo scorso anno gli agricoltori hanno presentato una lista di 10 punti al ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, ma nessuno di questi sarebbe stato esaudito nonostante i diversi tavoli di confronto.
«Il Governo ha finanziato il piano Mattei, vendendolo come un aiuto ai paesi meno sviluppati, ma causando così una concorrenza sleale sul costo della manodopera e quello di produzione. Inoltre, loro possono usare i fitosanitari (dei pesticidi, ndr), da noi ormai vietati – dice Fais – In questo anno nessuno ci ha dato delle soluzioni per il nostro settore. Infine, stiamo assistendo alla costruzione di pannelli agrifotovoltaici, che rovinano il paesaggio e ci tolgono terre da coltivare».
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