GROSSETO. Dopo il giuramento per diventare il 47° presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha nuovamente annunciato di rivedere i dazi, aumentandoli considerevolmente.
Un tema che non lascia dormire sonni tranquilli a migliaia d’imprese soprattutto italiane, che appunto esportano in America.
Fra queste molte anche in Maremma.
La preoccupazione c’è ma bisogna aspettare
Da più parti, inutile negarlo, la preoccupazione esiste ed è evidente.
In Maremma l’export verso gli Stati Uniti è principalmente l’agroalimentare e il chimico. Il Sole 24ore per esempio, ha ipotizzato quello che potrebbero essere i dazi addizionali: in caso del 10% o del 20% in più, le esportazioni verso gli Usa potrebbero calare rispettivamente del 4,3% o addirittura del 16,8%.
Il rischio è di perdere 11 miliardi di euro di export verso gli Usa
«L’Italia sarebbe tra i Paesi più colpiti dall’applicazione di dazi Usa sui prodotti europei» – ha lanciato l’allarme Confartigianato. Un rapporto dell’ufficio studi, ha calcolato che il calo in valore dell’export italiano potrebbe superare gli 11 miliardi di euro, arrivando fino al -16,8% rispetto ai 66,4 miliardi dell’attuale livello delle nostre esportazioni negli Stati Uniti.
Cosa potrebbe succedere in Maremma
«Bisogna capire quello che vuole davvero fare il presidente Trump – dice il presidente della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda – Il rischio di avere ripercussioni c’è. Vediamo se dagli annunci poi si passerà ai fatti. Per la Maremma i settori a rischio sono l’agroalimentare e quello chimico che è già in difficoltà. I problemi sono purtroppo iniziati da tempo con le guerre. Il mercato globale avrà delle ripercussioni. Però potrebbe essere anche un’occasione per vedere nuovi sbocchi. Non ci resta che aspettare».
Sulla stessa linea Francesco Pacini, presidente di Confindustria Grosseto: «Anche all’insediamento del primo mandato di Trump – ha detto Pacini – i proclami furono tanti, ma prima di fasciarci la testa dobbiamo rompercela. In questa fase vedo tanta politica e pochi fatti. Però sotto la spinta degli annunci del nuovo presidente degli Stati Uniti in fatto di dazi – aggiunge il presidente di Confindustria Grosseto – lo stimolo potrebbe essere quello di aprirci a nuovi mercati. Certamente si sta tornando indietro, ma era già successo con la Cina poi con la Russia e ora si prospetta con gli Usa. Come imprenditori dobbiam diversificare il business per non farci trovare impreparati».
Francesco Mazzei, presidente di Avito, l’associazione che riunisce 24 consorzi vitivinicoli della Toscana – i quali forniscono praticamente la totalità della produzione Dop e Igt regionale con oltre 1 miliardo di fatturato, 11% di quello nazionale – ed è presidente anche del consorzio della Tutela dei vini della Maremma Toscana, non gira intorno al problema:
«Per ora vediamo più minacce che fatti da quanto annunciato dal nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump» – ha detto Mazzei, ma certo la preoccupazione cresce.
Tutti comunque concordano in un aspetto: serve maggiore qualità per confermarsi come una terra di esportazione, non solo verso gli Usa, ma di fatto in tutto il mondo.
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Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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