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Ossa trovate nel cantiere: trasferite a Careggi – IL VIDEO

I resti saranno analizzati dall’istituto di medicina legale: il cantiere non è stato posto sotto sequestro, i lavori vanno avanti
La polizia municipale nel cantiere dove sono stati trovati i resti

GROSSETO. Il ritrovamento che non ti aspetti: in via Saffi, durante i lavori di scavo, venerdì 17 gennaio sono comparsi alcuni resti. Umani e animali, almeno a una prima occhiata. 

 

 
 
 
 
 
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Il capo cantiere ha fermato i sondaggi e ha chiesto l’intervento della polizia, arrivata con la squadra scientifica e dell’archeologo specializzato. le ossa erano sotto a un vecchio camminamento, a circa tre metri di profondità. 

Il cantiere è stato transennato e i lavori, durante la mattinata si sono fermati. Sono arrivati anche gli agenti della polizia municipale, che ora saranno incaricati di seguire le analisi delle ossa.

Resti risalenti a decenni fa

Ossa, quelle comparse venerdì mattina in via Saffi, dove c’è il cantiere per la demolizione dell’ex anagrafe, che sarebbero ben riconoscibili come appartenenti a persone e animali. 

In quell’area, storicamente, non c’è mai stato un cimitero. Ed è anche difficile – se non impossibile – che quei resti siano rimasti lì da quando c’era l’ospedale. Toccherà alla Procura stabilire a quando risalgano. E proprio per questo, la polizia municipale ha trasferito i resti all’istituto di medicina legale di Careggi, a Firenze per la loro datazione. A spostarle è Sistema, a spese del Comune.

Il ritrovamento è avvenuto proprio nel momento in cui erano in corso sondaggi con la pala meccanica. La datazione delle ossa ritrovate non è semplice, ma visto lo stato è comunque presumibile si tratti di resti relativi a diversi decenni fa. Tra i reperti rinvenuti ci sarebbe stato anche un femore qualche frammento di cranio

Vicino al cimitero e nell’area dell’ex ospedale

Le ossa che sono state ritrovate venerdì 17 gennaio nel cantiere in via Saffi potrebbero essere vecchie anche di centinaia di anni. «In quell’area c’era l’ex ospedale – spiega l’architetto Roberto Aureli – Il cimitero del primo nucleo della città di Grosseto era più distante, accanto alle Clarisse». Là dove oggi sorge piazza San Francesco. 

«Un’altra parte era dove oggi c’è il Giardino dell’archeologia – spiega – Sicuramente non sono resti che arrivano dall’ex ospedale: c’era un obitorio, ma è impossibile che si sia perso qualcosa nelle operazioni di smaltimento». Ossa che però sembrerebbero, a un primo riscontro, da considerarsi “non di interesse archeologico”. Quindi più recenti rispetto al 1300 o 1400, epoca della prima urbanizzazione della città. 

Il cantiere non si ferma

Ossa di umani e animali che arriverebbero dal passato remoto, come ha anche attestato, appena ritrovate, l’archeologo del quale è stato chiesto il parere dal Comune. 

Per questo la Procura, che aspetta ora i risultati delle analisi effettuate dall’istituto di medicina legale di Firenze, non ha disposto il sequestro del cantiere. «I lavori potranno proseguire – dice l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Ginanneschi – Al momento non c’è alcun motivo per interromperli, il cantiere non è stato messo sotto sequestro». 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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