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La natura invade la scalinata del carcere

L’artista Marco “Sera” Milaneschi ha fatto da tutor a un gruppo di detenuti, per il progetto realizzato dal Cna Grosseto all’interno dell’istituto di detenzione: la natura è protagonista
Marco Milaneschi al lavoro in carcere (foto Michele Guerrini)

GROSSETO. La natura, rappresentata con la tecnica della pittura murale, entra nella casa circondariale del capoluogo maremmano grazie a un progetto realizzato dalla struttura insieme a Cna Grosseto e condotto dall’artista e writer Marco “Sera” Milaneschi. Le pareti della scalinata della struttura sono state decorate con dei motivi ispirati a piante e fiori che sono stati progettati e realizzati da un gruppo di detenuti, guidati da Milaneschi.

La natura invade la scalinata del carcere

 Un’idea che nasce dopo la conclusione della prima fase del progetto “Com.pa.i.o”, finanziato dalla Regione Toscana e portato avanti da Cna Servizi, l’agenzia formativa di Cna Grosseto, che si è sviluppato nei mesi scorsi con il corso di formazione per “potini” qualificati. Dal rapporto nato, quindi, tra l’associazione grossetana degli artigiani e della piccola e media impresa con la struttura carceraria, è nato questo nuovo intervento, che ha voluto, attraverso l’arte, riqualificare alcune zone della struttura, in particolare la scalinata che collega i vari piani, dando colore, emozioni, energia.

 «Abbiamo lavorato insieme alla progettazione e alla realizzazione di una decorazione pensata per dare nuova vita ad alcune zone del carcere – spiega Marco Milaneschi I partecipanti hanno deciso di progettare su carta e riportare poi sulle pareti un ambiente che sentissero a loro vicino. Siamo partiti condividendo idee e spunti, riflettendo su come realizzarli negli spazi disponibili ed è stato interessante vedere come, per coloro che avevano intrapreso anche il corso di formazione, alcune nuove competenze si siano proiettate anche in questo percorso artistico». 

 
«Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questo piccolo ma significativo progetto – dice Elena Dolci, responsabile di Cna Servizi Grosseto – aver avviato un rapporto con la casa circondariale è un arricchimento per la nostra associazione, che è fortemente radicata nella comunità e che lavora su più ambiti per promuovere un cambiamento culturale e crediamo che in questo percorso di crescita e miglioramento tutti debbano essere coinvolti anche coloro che stanno pagando per crimini commessi e che, appena espiata la pena, torneranno ad agire nella società. Inoltre, vedere la bellezza del lavoro realizzato, sotto la guida dell’artista tutor, è davvero un’emozione».

 

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