GROSSETO. Soltanto uno su tre ha ereditato l’azienda, ma quasi il 60% è figlio di imprenditori: lo svela l’indagine condotta a livello nazionale da Cna Giovani imprenditori sulle imprese condotte da under 40 in Italia.
«Un’indagine a cui hanno contributo anche i Giovani imprenditori Grossetani – dice il presidente provinciale del raggruppamento di interesse Michele Agostini – e che, pur evidenziando gli effetti negativi dell’inverno demografico che il nostro Paese sta attraversando, conferma il desiderio diffuso tra i giovani di fare impresa».
La carica dei giovani imprenditori
Il 41,2% del campione intervistato afferma di essere imprenditore di prima generazione e il 61,3% ha avviato l’impresa in prima persona confermando che la grande maggioranza ha fatto dell’imprenditoria una scelta di vita professionale con l’obiettivo di sviluppare un progetto originale. Il 32% invece gestisce imprese ereditate/donate da familiari e si propongono di rinnovare l’impegno delle generazioni precedenti.
Nonostante la giovane età, gli imprenditori under 40 del campione Cna in molti casi sono stati in grado di strutturare la loro attività. Il 15,5% ha infatti un dipendente e il 46,5% del totale indica di averne un numero compreso tra 2 e 10. Questi dati sembrano smentire il luogo comune secondo cui in Italia le imprese giovani sarebbero costituite per lo più da giovani professionisti free lance.
Studiare per diventare imprenditori
Dal punto di vista dei titoli di studio e della formazione, circa il 35% degli intervistati under 40 ha conseguito una laurea (magistrale o triennale), una quota ben superiore rispetto a quelle riscontrabili per le classi di età più anziane (nella fascia di età 41-50 anni i laureati sono il 24,4 % del totale, in quella over 50 essi sono appena il 10,4%) che chiarisce quanto negli anni più recenti, caratterizzati da una incertezza persistente e dal rapido mutamento delle tecnologie, il fare impresa sia una attività che non concede alcuno spazio all’improvvisazione ma, al contrario, richiede un bagaglio culturale adeguato.
Tuttavia, il 45% degli under 40 ritiene che il percorso scolastico conti poco o nulla nell’attività imprenditoriale, perché è fondamentale l’esperienza acquisita sul campo. Il 57% di essi dichiara infatti di avere ottenuto le competenze necessarie per l’attività di impresa mediante l’attività lavorativa svolta precedentemente presso altre imprese.
Il gruzzolo da parte per avviare l’impresa
Il 73% dei giovani imprenditori ha avviato l’attività grazie a un patrimonio iniziale rappresentato da mezzi propri (46,9%) o da risorse di famiglia (26,9%). Solo il 17,3% ha avviato il progetto imprenditoriale potendo contare in via prevalente sul credito bancario. «Questi dati sono spia di una criticità nota – commenta Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – perché dimostra che ancora oggi non ci sono strumenti adeguati per sostenere i giovani che vogliono fare impresa a rilevare un’attività esistente e quindi, se non si hanno mezzi propri o familiari si rischia di abbondare un’idea, magari anche vincente. Anche per questo motivo, lavoriamo da tempo al progetto “Artigiani del futuro” con le scuole: per dimostrare che fare impresa è possibile e può dare molte soddisfazioni».
«Il tema del passaggio generazionale di impresa rimane comunque strategico perché, come sottolineiamo da tempo, ci sono molte imprese floride e di successo che chiudono – dice ancora Bramerini – quando il titolare ha raggiunto l’età pensionabile, perché non trovano qualcuno a cui passare il testimone, sebbene siano attività in grado ancora di produrre e di creare reddito e lavoro. Dobbiamo incentivare, al contrario, le possibilità per le nuove generazioni di prendere in mano queste imprese, magari con degli incentivi fiscali, per poterle sviluppare secondo le proprie competenze e inclinazioni. In un territorio come la provincia di Grosseto, che sempre di più assiste alla “fuga” dei giovani che cercano opportunità di crescita professionale altrove, invertire questa tendenza potrebbe contribuire alla tenuta della nostra economia».
Un sogno chiamato impresa
Tra gli imprenditori che hanno partecipato all’indagine solo il 5,6% ammette di avere scelto la via dell’imprenditoria per mancanza di opportunità alternative.
Per il 42% invece la scelta imprenditoriale deriva dalla volontà di realizzare le proprie aspirazioni (31,7%) o di migliorare la propria condizione economica (10,2%).
Dall’indagine emerge che, a partire dal 2004, anno in cui è cessato il regime di neutralità fiscale per le cessioni di impresa, il numero di imprese già esistenti acquistate sul mercato si è dimezzato. Ad oggi solo il 6,6% degli under 40 intervistati ha dichiarato di aver acquistato l’impresa sul mercato. Infine, l’86,2% degli under 40 non ha utilizzato incentivi pubblici per l’avvio d’impresa.
Autore
-
nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli