GROSSETO. L’idea, che ha preso forma nelle ore di religione cattolica, è nata da un post sul presepe di Banksy datato 2019 e intitolato “The scar of Bethlehem”, ovvero la cicatrice di Betlemme. L’opera presenta una natività tradizionale formata dalla Sacra Famiglia e un muro di cemento che divide la Palestina e Israele, con un foro causato da un’arma da guerra.
«L’immagine – spiega la professoressa Tescione – ha suscitato nei ragazzi l’idea di cambiare quel concetto tradizionale di “Natività” e allargare quella ferita che non porta solo la cicatrice di una situazione geopolitica passata, ma purtroppo ancora attuale».
La natività sotto i bombardamenti
Il Presepe del liceo artistico, realizzato interamente dagli studenti anche grazie e alla sapiente guida degli insegnanti di discipline plastiche (scultura) e discipline pittoriche, presenta un muro martoriato dai bombardamenti che accoglie una natività speciale.
Oltre il muro si intravede un cielo nitido, simbolo di speranza, l’unico tocco di colore che si vede anche da lontano. Le macerie innalzano la culla, formata da colori che richiamano una pagnotta di pane, proprio come tradizionalmente consegna l’immagine etimologica ebraica della parola “Betlemme” ovvero casa del pane” (םֶחֶל יתֵּב Bet Lehem), e al suo interno vengono cullati due bambini, due gemelli, appartenenti a due popolazioni differenti come si può notare dalla copertina che li avvolge, uniti però da un unico segno, la gioia di una Nuova Vita.
La civiltà divisa in due
Questa natività viene abbracciata dal “Mondo circostante” che presenta due tipologie di partecipazione: attiva, a destra, con sagome di bambini che indicano quello che vedono e una persona anziana che, avendo una memoria affettiva, ricorda i momenti passati di guerre lontane, e passiva a sinistra, con sagome di persone attente solo al “contenitore” e non al contenuto, per i quali è più importante fotografare l’attimo che coglierne il vero significato.
Il titolo riporta a chiare lettere il messaggio inequivocabile: la fede unisce ciò che l’umanità ha cercato di dividere, perché nessuna religione sarà portavoce di un Muro di macerie.
La speranza di un mondo migliore è anche l’augurio del liceo artistico Bianciardi per questo Natale e per il nuovo anno.
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