GROSSETO. Sono circa 2000 le persone, divise in 828 famiglie, che vivono nella “zona rossa” attorno al fiume Bruna. Nella stessa zona rossa ci sono 12 aziende. Saranno evacuate nel caso di piena del fiume Bruna con rischio esondazione.
La zona rossa è stata istituita nell’aggiornamento del piano di evacuazione in caso di esondazione del fiume Bruna.
Il nuovo piano è stato adottato questa mattina, 28 novembre, in consiglio comunale. Il piano adottato sarà adesso oggetto di osservazioni, prima di giungere poi all’approvazione definitiva.
Si tratta di un atto fondamentale che analizza le procedure di emergenza di Protezione civile da attivare su scenari di pericolosità e di rischio all’esterno del centro abitato di Grosseto.
Sindaco e Megale: «Eventi calamitosi sempre più frequenti»
«Un tema – spiegano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla Protezione civile Riccardo Megale – mai affrontato sotto questo aspetto. Il percorso di studi completa quanto già iniziato nel 2019 per l’Ombrone, con l’aggiunta anche del Bruna e, appunto, del suo reticolo minore».
«Parliamo – proseguono sindaco e assessore – di piani legati a potenziali eventi calamitosi che purtroppo vediamo accadere sempre più spesso, come avvenuto di recente in Spagna o nelle esondazioni che hanno coinvolto ampie aree della Toscana e dell’Emilia Romagna».
È stato dunque scelto di approfondire gli studi sulla pericolosità da alluvioni del reticolo secondario per eventi frequenti, cioè che avvengono in media ogni trent’anni, e per quelle poco frequenti, cioè con un tempo di ritorno ogni due secoli.
Questi studi hanno consegnato una fotografia caratterizzata da bacini di estensione comunque contenuti, pendenze basse e tempi di corrivazione (ovvero momenti di pioggia critici) di molte ore. I tecnici che sono stati incaricati per esaminare le condizioni di eventuali criticità hanno elaborato ipotesi semplificate utilizzando modelli idraulici sviluppati con software dedicati.
Istituita la zona rossa
In seguito alle simulazioni è stato dunque deciso di istituire una zona rossa che, in caso di emergenza, presenta una pericolosità generale per quasi 2mila persone, cioè 828 famiglie e una dozzina di attività.
«Il 15% di queste persone – spiegano ancora Vivarelli Colonna e Megale – è costituita da persone ultrasettantenni che quindi in caso di emergenza potrebbero avere bisogno di un’assistenza mirata. I cittadini in zona rossa che sono oggetto di un’effettiva pericolosità per la vita sono 370: questo elenco sarà aggiornato costantemente e sarà – concludono sindaco e assessore – una banca dati preziosa per la Protezione civile».
Nasce al lago dell’Accesa, sfocia a Castiglione
Il fiume Bruna, lungo circa 50 chilometri, ha la sua sorgente in corrispondenza del lago dell’Accesa, a sud di Massa Marittima. Poi prosegue in direzione sud-est, ricevendo un paio di affluenti di sinistra.
Poco oltre la diga dei Muracci cambia direzione (volgendo verso sud) entrando nella pianura grossetana settentrionale presso le frazioni di Castellaccia e di Giuncarico nel comune di Gavorrano.
Dopo alcuni chilometri, superato l’agglomerato di Macchiascandona, curva nuovamente verso sud-ovest, vicino ai Ponti di Badia, costeggia la Diaccia Botrona, fino all’abitato di Castiglione della Pescaia, dove, passando sotto al ponte Giorgini, sfocia nel Mar Tirreno.
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