FOLLONICA. Il primo video lo ha registrato e pubblicato sul suo canale ufficiale su Telegram prima delle 7 del mattino di giovedì 28 novembre. Quasi un’ora prima di salire, con i suoi sostenitori, poco più di una decina, sul treno che li ha accompagnati a Roma. Incurante della misura dell’obbligo di dimora nella città del golfo ordinata dal giudice Sergio Compagnucci a seguito della convalida del suo arresto.
Valentina Fusco, la leader degli apolidi che soltanto lunedì 25 novembre era stata raggiunta da una diffida, sempre firmata dallo stesso magistrato, a restare a Follonica, ha deciso di far arrivare le sue richieste direttamente a Roma. Nel cuore delle istituzioni.
Prima al Consiglio di Stato, poi in Prefettura
Selfie in treno, foto della Capitale, video nei quali Fusco tenta di convincere chi l’ascolta che il provvedimento del tribunale è, sostanzialmente, nullo. Perché imputata al processo per resistenza a pubblico ufficiale c’è la cittadina italiana Fusco Valentina, non l’apolide. Come se alla fine, si trattasse di due persone diverse.
Arrivata con i suoi sostenitori davanti al Consiglio di Stato, a Fusco è stato impedito di entrare. «Le forze dell’ordine ci hanno detto che non possono aiutarci – spiega nel primo video pubblicato – Quindi ci siamo spostati davanti alla Prefettura». Ma anche qui, Fusco non ha avuto la possibilità di parlare con nessuno. «Non mi hanno risposto in legge – dice ancora – ma con le forze dell’ordine. Non si può parlare con nessuno né al Consiglio di Stato e nemmeno in Prefettura, quindi rimarremo qui tutti i giorni».
«Ho violato l’ordinanza ma non mi arrestano»
Un po’ di confusione, tra quello che sostiene e quello che in realtà dice la legge, c’è. I carabinieri di piantone al Consiglio di Stato, durante la mattinata, hanno segnalato alla questura di Grosseto la presenza della donna.
«Valentina Fusco è libera – dice ancora la leader degli apolidi – io ho detto alle forze dell’ordine che sarei venuta a Roma, sanno dove sono. Rispondono alla persona libera, non alla presunta imputata. Infatti, non hanno messo in atto gli ordini, nessuno mi ha arrestata».
L’arresto, in questo caso, non c’è. È solo il tribunale, su richiesta della Procura, a decidere se aggravare o meno la misura cautelare. «Anziché arrestarmi qui a Roma – dice – mi hanno mandata a prendere un appuntamento in via Oberdan. Dovrei inviare una pec, per farmi ricevere, ma anziché spendere soldi in questo modo resto qui fino a quando non mi riceveranno». L’unica nota positiva della giornata, è stata quando Fusco ha visto polizia, carabinieri e guardia di finanza scortare un’auto di un corpo diplomatico. Lei e i suoi seguaci si definiscono come appartenenti al Corpo diplomatico apolide. «È stato come un segno di speranza – dice nel video – Andate avanti, non vi fermate. Prima o poi arriveremo alla verità».
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