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Saragosa rilancia La Pievaccia

Rinasce l’associazione che si occupa – e preoccupa – del futuro della città. L’appello ai follonichesi: «Manca in città un dibattito sui temi che riguardano il futuro»
Una veduta di Follonica e nel riquadro Claudio Saragosa
Una veduta di Follonica e nel riquadro Claudio Saragosa

FOLLONICA. Dopo diversi anni di inattività i vecchi soci e simpatizzanti dell’associazione culturale Osservatorio La Pievaccia hanno deciso di riprenderne l’attività tornando ad organizzare spazi dedicati agli argomenti di attualità che più interessano la vita della città.

Il confronto sul futuro

Ad oggi due incontri hanno confermato la stessa unità d’intenti e gli stessi sentimenti che furono alla base della sua nascita avvenuta nel 2009 e cioè aprire confronti e dibattiti a tutti i cittadini che sentano il desiderio di partecipazione e conoscenza su temi che riguardano il territorio ma non solo. «Esattamente come nel 2009 sentiamo il bisogno di eventi nei quali si possa aprire uno scambio di conoscenza ma anche di idee e opinioni», dicono nel loro primo comunicato. «È inconfutabile la totale mancanza in città di un dibattito che spazi su quei temi che, per esempio, stanno determinando il cambiamento del volto cittadino e dell’intero territorio – aggiungono –  Stiamo assistendo a trasformazioni che cambieranno probabilmente i connotati di tutta la zona nord delle Provincia. É un fenomeno che non si verifica solo qui certo, ma ciò che preoccupa è che nessuno sembra accorgersene».

Partecipare per incidere sul futuro della città

L’Osservatorio per spiegare meglio la propria preoccupazione, prende ad esempio le due ciminiere di Torre del Sale che dopo 15 anni di inattività della centrale elettrica dell’Enel, sono state demolite poche settimane fa. «La lenta chiusura dell’industria pesante, che non ha tenuto il passo con i tempi, parla della fine di un periodo», specifica il presidente Claudio Saragosa.

Le alternanze ci sono sempre state, i cicli storici, economici e sociali cominciano e finiscono, ma queste fasi vanno gestite e non subite. «Eppure sembra che tutto questo non sia avvertito dalla politica e dalle amministrazioni sebbene sia cominciato da tempo. Vogliamo quindi riavviare la partecipazione condivisa per conoscere e valutare i fatti necessari a capire quale direzione verso il futuro sarà più utile a questa città. Solo così la città potrebbe essere vissuta, amata e rispettata, in primis da chi la vive. La partecipazione ai processi sociali e politici è fondamentale nella costruzione di una consapevolezza partecipativa poiché formano la coscienza civile, avviano al rispetto dell’altro e nutrono il senso di appartenenza senza il quale la città è destinata a spegnersi».

Chiunque può partecipare

E così, «esattamente come 15 anni fa quando questa associazione fu costituita, confermiamo l’intenzione di voler essere quello spazio dove si possano esporre, spiegare ed illustrare le problematiche reali che ci troviamo davanti, come cittadini e come persone – dicono ancora – Un luogo dove chiunque potrà avere la possibilità di conoscere e farsi un’idea propria, trovare un confronto e una dialettica oggettiva su temi attuali ed impellenti. Cercheremo di aprire tanti tavoli per quanti saranno gli argomenti sui quali ci vorremmo confrontare. L’osservatorio è aperto a tutti, chiunque potrà partecipare alle riunioni propedeutiche a queste iniziative per ottenere una discussione pubblica e apolitica; saremo gli ospiti di quei professionisti che si renderanno disponibili a condividere il loro sapere dando la possibilità a chi vorrà di ascoltare e partecipare ad un momento di conoscenza, democrazia e socialità».

 

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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