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Dopo 70 anni chiude il Cinema Roma a Bagno di Gavorrano

L’ultimo erede della famiglia che ha aperto il cinema a Bagno chiude per sempre. Il dolore nelle sue parole, segno di un’epoca che cambia
Il cinema Roma a Gavorrano, com'era e com'è. Adesso chiude per sempre
Il cinema Roma a Gavorrano, com’era e com’è. Adesso chiude per sempre

GAVORRANO. Andrea Margini ha preso, non senza sofferenza, la decisione di chiudere il Cinema Roma della frazione Bagno di Gavorrano.

Lo ha annunciato lui stesso attraverso un lungo post proprio in queste ore che è seguito ad un lungo periodo di riflessione cominciato dalla morte della madre lo scorso dicembre.

Si chiude così una delle tante e lunghe storie familiari e professionali del nostro territorio, durata 70 anni ma purtroppo arrivata alla fine del suo percorso.

Una storia lunga durata 70 anni

Andrea, che ha tenuto aperto il cinema  insieme alla sorella Giovanna, è il nipote di Artemia, colei che nel 1952 ebbe l’idea di aprirlo, e figlio di Ado e Maria che lo ha gestito fino all’anno scorso.

Alle moltissime difficoltà che si sono accavallate in questi ultimi anni, come il Covid, o la riapertura del cinema a Follonica che gli garantiva un buon numero di spettatori; ma anche la burocrazia e le spese eccessive, la necessità di riammodernare e soprattutto l’assenza di spettatori.

Già, perché esattamente come per i negozi di vicinato, del commercio di quartiere, le grandi piattaforme e-commerce stanno portando via la gente dalle strade ma anche dai cinema; oggi tutti sono attratti dalla comodità del divano di casa e dai tanti canali tv a disposizione, dall’ordine online e dal semplice click grazie al quale puoi tenere le pantofole ai piedi ed evitare persino di pettinarti, tanto mica devi uscire.

Quella vita facile insomma che dietro il risvolto della copertina di pile che tieni sul divano, crea con effetto domino, la fine della socialità, delle piccole attività, delle relazioni umane che come una ragnatela cucita con pazienza creava però una rete relazionale che non ci faceva mai sentire soli.

La stessa cosa vale per ogni sala cinematografica. «Il Cinema non è un attività “normale” ma è un luogo dove ci si attendono emozioni, risate, pianti, socializzazione, amicizie» dice infatti Andrea nel suo post.

I ricordi che hanno caratterizzato un epoca

«Sono nato in Svizzera 57 anni fa perché i miei erano lì per lavoro. Dopo tre mesi ero al Cinema Roma e non sono più andato via», racconta Andrea per spiegare fino a che punto sente il legame con quell’edificio e con tutto quello che rappresenta.

Così come quando nel post scrive « ..se penso al passato le immagini che mi vengono in mente sono le sedie di legno, i semi tostati, i lupini nel cartoccio di carta gialla, le nuvole di fumo di quando era ammesso fumare, le “righe” sullo schermo perché una volta un film prima di arrivare al Bagno aveva già fatto numerosi passaggi, i veglioni degli anni 70, le manifestazioni e i saggi sul palco, le stringhe di liquirizia, il dolby digital, il passaggio al digitale, i film premi oscar, le proiezioni fatte anche solo per due spettatori, i generi cinematografici, i commenti a fine film con gli spettatori all’uscita, gli addobbi per le feste, i cinepanettone, i ” cappelloni” ( come si chiamavano una volta i film western), i genitori che venivano con i figli e poi i figli, che più grandicelli, non volevano più i genitori col loro, le notti passate a smontare i film perché la mattina la pellicola doveva rientrare a Firenze, l’affissione dei manifesti per il paese, le prime volte che mio babbo mi faceva regolare i “carboni” della lanterna quando ancora non esistevano le lampade moderne».

Un mondo che non esiste più in seguito ai tanti cambiamenti avvenuti velocemente, ai passi avanti fatti dal progresso e dalle scienze.

Un’altra lunga parentesi che si chiude, forse per sempre.

Si spengono le luci come ha detto Andrea e tornerà il silenzio nel Cinema Roma del Bagno; magari servirà a riflettere se ci piace o no questa trasformazione, oppure se preferivamo i cinema pieni e i semi tostati.

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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