ROCCASTRADA. Si è spento mentre guardava la televisione Claudio dei Tolomei di Lippa a 92 anni. Il conte ha sempre avuto una passione per il mondo dei cavalli e ha vissuto la sua vita a pieno, fra alti e bassi. Il conte era il suocero di Giorgio Albertazzi, celebre attore, regista e poeta. Una penna unica, quella di Albertazzi, e che ha descritto a pieno Claudio in una sua poesia.
L’uomo era il discendente della famosa Pia dei Tolomei, che, leggenda narra, sia stata buttata giù dal castello di Pietra di Gavorrano da Nello dei Pannocchieschi. Anche Dante le dedicò una parte nel Purgatorio, scrivendo: «Deh, quando tu sarai tornato al mondo e riposato de la lunga via – ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che ’nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma».
«Ci riempie il cuore sapere che non ha sofferto mentre se n’è andato, stava guardando la televisione – dice la figlia Pia Tolomei di Lippa – Era un uomo d’altri tempi: signorile, educato e ama i cavalli. Ha vissuto in serenità e in forze, era talmente forte che ha guidato fino ai 91 anni».
L’uomo aveva una passione sfrenata per i cavalli, ma amava tanto la sua famiglia e anche la campagna. Aveva mandato avanti la scuderia da Corso aperta da suo nonno e allevava cavalli puro sangue inglesi.
La poesia di Giorgio Albertazzi
Il celebre poeta era il genero del conte dei Tolomei e gli dedicò una poesia, che lo descrive a pieno. Albertazzi parla del suo amore per i cavalli, per i figli e anche per la sua campagna roccastradina. Era semplice sorprenderlo a guardare le colline verdi maremmane e tutto quello che hanno da offrire.
«Il conte (44)
Il conte è alto asciutto diritto
un po’ meno diritto ora da un paio d’anni
ama i cavalli i suoi
e quelli degli altri
ama il cavallo in assoluto
cavalcò e vinse corse e coppe
non si scalda mai sorride
d’un sorriso antico quanto la sua casata
che a Siena si fè
e disfecesi in Maremma (45)
ha una figlia bellissima
altera e candida
e un’altra dai fulgidi occhi
e un figlio –
qualche volta cucina mangia aglio
spicchi d’aglio con prosciutto di montagna
gli animali lavorano se no
sono inutili
l’altro ieri disse alla figlia «vieni a mangiare
da me ti ho fatto
il bollito rifatto
ma con una novità
il vino invece del pomodoro».
«Mancherà molto a tutti noi, un po’ ce lo aspettavamo per l’età, ma non eravamo pronti a questa sofferenza – dice Pia – Il dolore è forte. Ci rasserena il fatto che non ha sofferto».
Il conte era un gentiluomo, che ha vissuto la sua vita ogni giorno. Sicuramente tutti sentiranno la sua mancanza. La mancanza di un uomo che ha amato e adorato la sua famiglia, i cavalli e la verde Maremma.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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