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Un robot spazzino sul canale di San Rocco. Ecco come funziona

Via all’installazione del robot spazzino River Cleaner sul canale di San Rocco
Via all'installazione del robot spazzino River Cleaner sul canale di San Rocco
La macchina cattura i rifiuti galleggianti tramite una barriera e li trasporta automaticamente su nastri fino a un camion per il loro smaltimento

GROSSETO. La convenzione era stata fatta quasi due anni fa. Ora parte l’installazione della macchina River Cleaner sull’emissario San Rocco.

Si tratta di un sistema innovativo per raccogliere i rifiuti galleggianti prima che arrivino in mare.

Grazie alla collaborazione tra il Comune di Grosseto, Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, Estra, Ecolat, Sei Toscana e Regione Toscana, questo progetto rappresenta un passo importante per la tutela ambientale.

Ecco come funziona la macchina River Cleaner

La macchina, sviluppata dalla startup Blue Eco Line, cattura i rifiuti galleggianti tramite una barriera e li trasporta automaticamente su nastri fino a un camion per il loro smaltimento.

L’impianto sarà operativo dal 2025, contribuendo alla pulizia delle acque e alla salvaguardia del nostro ecosistema marino.

Il mezzo sarà collocato su una piattaforma lungo la sponda del canale, facilitando così il suo aggancio e sgancio per il trasporto dei rifiuti. L’impianto sarà operativo già nelle prime settimane del 2025, con l’obiettivo di contribuire in modo efficace alla pulizia delle acque e alla salvaguardia dell’ecosistema marino.

«Questa idea – afferma Lorenzo Lubrano, amministratore delegato di Blue Eco Line – è nata da un progetto che avevamo in mente per contrastare il fenomeno dell’inquinamento marino. Documentandoci, abbiamo scoperto che l’80% dei rifiuti sono causati dall’inquinamento terrestre, inquadrando il tipo di intervento necessario. Non volevamo pensare alle solite barriere – aggiunge Lubrano – e così abbiamo progettato e realizzato questa macchina automatizzata e di facile utilizzo, che permette di intercettare e raccogliere tutti i tipi di rifiuti che galleggiano».

Vanelli e sindaco: «Una tecnologia innovativa»

«L’inquinamento da plastiche nei mari e negli oceani rappresenta una sfida urgente e globale, che minaccia sia la biodiversità marina che l’equilibrio degli ecosistemi costieri. Ogni anno, oltre 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari, una quantità che ha conseguenze devastanti sulla fauna marina, che può restare intrappolata o ingerire frammenti di plastica, con effetti a catena che raggiungono l’intera catena alimentare – commentano il primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore all’Ambiente Erika Vanelli –. Il modello River Cleaner testimonia la nostra capacità di adottare tecnologie innovative e rappresenta un esempio virtuoso di gestione ambientale che il Comune di Grosseto è fiero di presentare al Premio Comuni Virtuosi 2024, con l’auspicio che diventi un punto di riferimento per le altre realtà italiane».

Petrucci: «Una soluzione concreta contro l’inquinamento»

«Non c’è cosa più bella che vedere trasformato in realtà ciò che prima era solo nella mente. La nascita di questo impianto costituisce il significato vero di quanto la collaborazione tra amministratori, istituzioni e privati possa generare ricadute positive per la collettività – aggiunge la senatrice Simona Petrucci –. Uno dei miei ultimi atti da assessore all’ambiente è stato la firma del protocollo d’intesa per la realizzazione di questo strumento. E ne sono stata orgogliosa, poiché si è trattato di un percorso iniziato anni prima in cui ho creduto tanto e che abbiamo condotto con entusiasmo. Ora, avanti spediti fino al suo pieno regime. Grazie a tutti, perché insieme abbiamo dato una soluzione concreta ed efficace per affrontare l’inquinamento marino di plastiche, che spero possa essere un modello anche per altri territori».

 Bellacchi e Zappalorti: «Preziosa collaborazione fra enti»

Questo progetto è stato accolto con entusiasmo dal Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, che ha avviato i lavori per la realizzazione di una scogliera di protezione, di un sistema di ancoraggio affinché la macchina non rischi di allontanarsi e dell’impianto di alimentazione.

«Successivamente – spiega Fabio Zappalorti, direttore generale di Cb6 – ci occuperemo anche della manutenzione la corretta gestione dell’impianto. È un progetto al quale da subito abbiamo creduto molto, è sicuramente una best practice che serve a lanciare un messaggio importante e che può rendere un servizio importante all’intera comunità grossetana e ai turisti, che potranno godere di un mare più pulito».

Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, sottolinea quanto sia importante la collaborazione tra diversi enti.

«È un prezioso esempio di collaborazione tra enti – aggiunge il presidente –. Il nostro impegno per l’ambiente è costante e in questo percorso ci fa estremamente piacere aver incontrato il Comune di Grosseto, Sei Toscana, la Regione, Estra ed Ecolat che hanno dato forza e risorse a questa brillante idea. Iniziative come questa possono rendere la Maremma un luogo ancora più bello».

Sei Toscana ed Ecolat: «Grande recupero di materie plastiche»

Viva soddisfazione anche da parte del direttore generale di Sei Toscana, Gianluca Paglia che commenta: «Abbiamo supportato questo meritevole progetto sin dall’inizio mettendo a disposizione le necessarie competenze di carattere tecnico e operativo. La sinergia con tutte le realtà presenti consentiranno di tutelare ancora di più questo splendido territorio».

Anche Ecolat, con la sua esperienza nel recupero dei materiali, svolge un ruolo fondamentale nella gestione dei rifiuti.

«L’installazione di River Cleaner rappresenta un intervento di miglioramento nella gestione del problema della dispersione di materiali plastici in mare – dichiara Guido Maria Rustichini, presidente di Ecolat. – Agendo ora, diamo un contributo al recupero di materie plastiche che altrimenti andrebbero in mare e sulle spiagge con danni ambientali e costi di raccolta a carico della comunità».

Ecolat assicura la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti raccolti.

«Dopo il recupero, i materiali vengono trasportati presso l’impianto di Grosseto, dove il nostro personale tecnico, con il supporto di mezzi meccanici e manuali, li separa accuratamente – spiega Rustichini –. Queste frazioni selezionate vengono quindi inviate verso canali specifici di riciclo o smaltimento, creando una filiera virtuosa e sostenibile».

Macrì (Estra): «Investiamo nella sostenibilità»

Infine, Francesco Macrì presidente di Estra, sottolinea come l’azienda stia investendo concretamente nella sostenibilità.

«Per noi, sostenere questo progetto – afferma il presidente di Estra – è stata una scelta in linea con l’impegno costante che il nostro gruppo porta avanti con convinzione. Vogliamo offrire un supporto concreto e continuativo a quelle iniziative che, come questa start-up, dimostrano il loro valore e hanno bisogno di un sostegno reale per crescere e affermarsi. La forte componente ecologica di Blue Eco Line riflette la nostra attenzione verso il territorio e il nostro impegno su temi cruciali come la salvaguardia dell’ambiente e la sostenibilità».

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