Ennesimo attacco di lupi. Il pastore: «Sto pensando di chiudere» | MaremmaOggi Skip to content

Ennesimo attacco di lupi. Il pastore: «Sto pensando di chiudere»

Una pecora dilaniata e 3 scomparse, questo è il resoconto di una mattinata di terrore per un pastore di Paganico
Una pecora uccisa dai lupi a Paganico
Una pecora uccisa dai lupi a Paganico

GROSSETO. Un’angoscia straziante è quella vissuta dagli allevatori maremmani: gli attacchi di lupi stanno mettendo in ginocchio l’intero settore. Sono stati registrati attacchi anche in prima mattinata nella zona di Paganico: i lupi hanno ucciso una pecora e tre sono disperse. Una situazione che sta spingendo il pastore a chiudere la sua azienda, a causa dei danni causati dai predatori.

Molti pastori  hanno paura, come Luigi Farina di Albinia. Lui fa pascolare il suo gregge fino alle 12, custodito dall’allevatore e dai suoi cani, per provare a tenerle al sicuro dai lupi. Una situazione insostenibile che porta a una minor resa di latte e ad un prodotto meno genuino.

Gli attacchi anche durante la mattina 

I lupi sono sempre più confidenti con gli uomini e si avvicinano sempre di più alle abitazioni, oltre che al gregge. «Ho ricevuto una chiamata da un pastore di Paganico – scrive la presidente del Comitato pastori d’Italia, Mirella Pastorelli – Lui, tra rabbia e disperazione, mi ha informata di aver ricevuto la visita di un branco di lupi nella prima mattinata, i quali hanno dilaniato una pecora e tre risultano disperse».

«L’allevatore, che ama il proprio lavoro, non riesce più a sostenere le spese, visti tutti i danni procurati dai predatori. Per questo motivo sta ipotizzando di chiudere – continua – Coloro che dovrebbero tutelare il diritto al lavoro, lo stanno togliendo in nome della sacralità riconosciuta al lupo».

A causa dei continui attacchi dei lupi molti pastori stanno vivendo una situazione di angoscia. «Luigi Farina ha investito nella sua azienda, ama questo lavoro, ma lo sta vivendo tragicamente: la notte va a controllare il gregge, per vedere se ha subito qualche perdita – Scrive Pastorelli – Inoltre fa pascolare le sue pecore fino a alle 12. Questo a causa delle continue aggressioni che subisce nell’arco di una settimana, con perdite che vanno da una a due pecore».

«La Maremma, terra di pastori, sta perdendo la sua connotazione – conclude – solo perché manca il coraggio, a chi dovrebbe farlo, di trovare soluzioni ad un problema che sta distruggendo la filiera casearia».

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