Emma Grisanti nominata al Parco. Con polemica fra Lega ed ex Lega | MaremmaOggi Skip to content

Emma Grisanti nominata al Parco. Con polemica fra Lega ed ex Lega

Emma Grisanti, 28 anni, entra nel consiglio del Parco della Maremma al posto di Chiara Vazzano. Scoppia la polemica fra Bartoletti e Ulmi
La spiaggia di Collelungo al tramonto, nel Parco della Maremma. A sinistra Emma Grisanti, a destra Bartoletti e Ulmi
La spiaggia di Collelungo al tramonto, nel Parco della Maremma. A sinistra Emma Grisanti, a destra Bartoletti e Ulmi

GROSSETO. Emma Grisanti, classe 1996 e laurea in giurisprudenza con il massimo dei voti, è stata nominata mercoledì 30 nuova consigliera del Parco della Maremma. Va sostituire Chiara Vazzano, nominata assessora al sociale in Comune a Grosseto, dopo la cacciata di Sara Minozzi.

Emma è la figlia dell’ex sindaco di Campagnatico, ed esponente della Lega, Luca Grisanti.

«Un grandissimo onore per me – dichiara – una nomina importante che arriva dal consiglio regionale e che mi gratifica molto, anche se sono consapevole delle responsabilità e dell’impegno che comporta. Metterò a disposizione dell’Ente la mia competenza giuridica in generale e le mie conoscenza specifiche in materia di diritto dell’ambiente».

«Vorrei inoltre rappresentare presso questo organo il mio entusiasmo e la mia volontà di lavorare per i giovani e per gli studenti, per i quali il Parco non è solo un luogo di svago ma un entusiasmante libro aperto sulla nostra bellissima natura e sui biotipi caratteristici della Maremma».

Nomina della Grisanti, Bartoletti (Lega) chiarisce

Sulla nomina di Emma Grisanti interviene anche Arturo Bartoletti, commissario della Lega per il Comune di Grosseto. E non manca una polemica con Andrea Ulmi che, lasciata la Lega in Regione è nel gruppo misto-Merito e Lealtà.

«Siamo assolutamente soddisfatti, si tratta di una persona molto qualificata, laureata in giurisprudenza e abilitata alla professione, con una competenza specifica sugli aspetti legati alla natura e all’ambiente e l’entusiasmo e la voglia di fare che caratterizzano la sua gioventù. A margine di questa nomina vorrei però soffermarmi su un aspetto che ritengo assai spiacevole».

«Non corrisponde infatti al vero quanto dichiarato dal consigliere regionale Andrea Ulmi durante l’ultima assise regionale. Infatti il consigliere Ulmi aveva presentato una propria indicazione di candidatura, alternativa a quella di Emma Grisanti proposta dalla Lega: Antonella Argiolas. Ma, diversamente da quanto lo stesso Ulmi ha dichiarato, egli non ha assolutamente provveduto a ritirare tale candidatura che, infatti, è giunta in quarta commissione, dove si è dovuto provvedere a mettere in votazione i due nominativi».

«L’atto contenente il nominativo di Emma Grisanti ha poi ottenuto il voto unanime e favorevole di tutti i 7 componenti della commissione ambiente presenti, come si può evincere dal fatto che, alla votazione del consiglio, è stata presentata una delibera contenente solo il suo nominativo».

«Conseguentemente – prosegue l’esponente del partito di Matteo Salvini – la deliberazione 458, con oggetto la nomina, è stata appunto approvata da parte di tutti i componenti del centrodestra e del centrosinistra, salvo proprio quello del consigliere Ulmi che si è astenuto, allo stesso modo di una rappresentante del M5S».

Bartoletti: «Non c’era alcun nominativo da ritirare»

«Pertanto – sottolinea Bartoletti – voglio evidenziare che, diversamente da quanto dichiarato da Ulmi, non vi è stato alcun ritiro del nominativo da lui proposto, proprio perché non vi era più nulla da ritirare, visto che era in votazione una deliberazione contenente un solo nominativo, quello di Emma Grisanti, evidentemente prevalso nel corso della votazione in quarta commissione. Per questo, avendo stima e rispetto per la dott.ssa Argiolas, non posso non considerare che un saggio ritiro della sua candidatura da parte di Andrea Ulmi le avrebbe sicuramente evitato un giudizio così tranciante».

«Dopo questa precisazione – conclude Bartoletti – colgo invece l’occasione per ringraziare l’intero gruppo consiliare della Lega in consiglio regionale per l’ottimo lavoro svolto e auguro buon lavoro alla neo consigliera del Parco della Maremma, dott.ssa Emma Grisanti».

Ulmi: «Ho preferito ritirare la candidatura»

Sulla vicenda interviene anche lo stesso Andrea Ulmi, capogruppo di Merito e Lealtà.

«Stupisce che il commissario comunale della Lega Arturo Bartoletti, persona equilibrata a cui mi lega sincera stima, non si sia fermato a magnificare la nomina del consigliere del Parco della Maremma senza scendere in una polemica sbagliata, antipatica e fine a se stessa. Questo mi costringe a una replica che non è assolutamente voluta».

«Evidentemente Bartoletti non conosce il significato di parere referente di una commissione, ma soprattutto il suo suggeritore non gli ha mostrato l’atto protocollato del ritiro della mia candidata avvenuto il giorno precedente il voto, solo in questo caso definitivo, del consiglio regionale».

Ulmi: «Scelta protocollata il giorno prima del voto»

«Come capogruppo di Merito e Lealtà – afferma Ulmi – ho avanzato la candidatura di Antonella Argiolas, mentre la Lega aveva protocollato quella di un altro soggetto per poi, avendo avuto contezza che avrei candidato la dottoressa Argiolas, sostituirlo con Emma Grisanti, vista la pochezza del curriculum del primo candidato».

«Il voto della commissione, che era un parere referente, avrebbe potuto essere sovvertito dal consiglio, ma a fronte di una spaccatura nel centrodestra, di cui il mio gruppo fa parte e che ho voluto evidenziare successivamente in aula, ho preferito ritirare la candidatura».

«Come consigliere di opposizione eletto sul territorio avrei gradito poter esprimere il nominativo, così come avvenuto con Chiara Vazzano quando ero nella Lega, ma il consiglio regionale non è luogo di questua. Per questa ragione è rimasta la spartizione tra i gruppi che hanno iniziato la legislatura».

«Avendo avuto contezza di questo ho preferito ritirare la candidatura della dottoressa Argiolas, così come risulta dal protocollo. Mi sono astenuto sul nome di Emma Grisanti per rispetto della persona e non ho votato contro, come avrebbe meritato il diktat venuto dal segretario regionale della Lega. Evidentemente in questi giorni di uscite pesanti dal partito tutto fa brodo».

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