Farmacia dei servizi a rischio. L'allarme dei presidenti di Federfarma | MaremmaOggi Skip to content

Farmacia dei servizi a rischio. L’allarme dei presidenti di Federfarma

La farmacia dei servizi consente, fra le altre cose, di ridurre notevolmente i tempi di attesa. Si rischia anche di perdere i finanziamenti
I presidenti di Federfarma dell'area sud-est della Toscana: Giotti (Arezzo), Discepoli (Grosseto) e Franceschini (Siena)
I presidenti di Federfarma dell’area sud-est della Toscana: Giotti (Arezzo), Discepoli (Grosseto) e Franceschini (Siena)

GROSSETO. La piena attuazione della farmacia dei servizi nella Regione Toscana è fortemente a rischio. Il cronoprogramma sulla sperimentazione dei servizi, stilato e deliberato dalla Regione, non è infatti sufficiente a garantire la reale applicazione operativa delle farmacie.

A lanciare l’allarme le associazioni dei titolari di farmacia privata delle Province di Arezzo, Grosseto e Siena, rispettivamente con i presidenti Roberto Giotti, Alfredo Discepoli e Maria Elena Franceschini.

Per capire meglio, la farmacia dei servizi rappresenta un’evoluzione dell’attività delle farmacie nell’ambito delle cure primarie: ha la finalità di ampliare i servizi territoriali espletati dalle farmacie, sia per favorire la deospedalizzazione della sanità, sia per ampliare il ruolo che le farmacie devono assolvere nell’ambito del Ssn.

«Proposta autoreferenziale, solo un contentino per le farmacie»

«Una sterile e insufficiente proposta autoreferenziale della Regione – spiegano i presidenti Federfarma – e una sorta di contentino per le farmacie, che cerca nei suoi limiti amministrativi di recuperare credibilità e tempi sull’intera tralasciata questione della sperimentazione dei servizi».

I farmacisti del territorio della Regione Toscana hanno ribadito più volte, sia nelle sedi istituzionali che nei dibattiti congressuali «la necessità di un rapido via libera alla sperimentazione e convenzionamento della farmacia dei servizi, consci dell’importanza che riveste nel rapporto tra cittadini e sanità. L’elaborato presentato della Regione dimostra invece la mancanza di comprensione di questa importanza».

Farmacie, rete capillare e un avamposto indispensabile

«Con la loro rete capillare – spiegano – le farmacie rappresentano l’avamposto indispensabile ed insostituibile del sistema sanitario, dove si può costruire la fiducia tra cittadino e sanità. Non solo luogo di dispensazione dei farmaci, ma luogo prossimale anche di dispensazione di servizi. Un centro utile non solo al cittadino in termini di risparmi sociali di tempo e denaro ma anche per l’intero Ssn».

Una soluzione per ridurre le liste di attesa

«Dispensare in modo agevole e prossimale nelle farmacie prestazioni analitiche di prima istanza e servizi di telemedicina (holter pressorio, holter cardiaco, Ecg, spirometria), e servizi di monitoraggio di aderenza alla terapia farmacologica per pazienti cronici di ipertensione, diabete e Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) in coerenza con le indicazioni ministeriali, così come la somministrazione di vaccini, tamponi e screening, già in atto, permetterebbe infatti anche di ridurre il disagio delle liste di attesa dell’assistenza sanitaria e un sicuro risparmio da parte del Servizio sanitario regionale come già sta avvenendo da qualche tempo in altre Regioni dove sono stati già strutturati e convenzionati tali servizi (ad esempio: Lombardia – Piemonte – Liguria – Marche – Calabria – Puglia – Campania)».

La Regione Toscana si era impegnata già da tempo, più volte, con dichiarazioni del presidente Giani, a dare pieno sostegno, in tempi brevi e certi, alla realizzazione della farmacia dei servizi, tenendo conto anche della disponibilità finanziaria, ma l’attuale cronoprogramma presentato e deliberato a settembre non può che far presagire che gli impegni presi verranno disattesi.

Il cronoprogramma è inoltre del tutto in contrasto con il D.L. 23 maggio 2022 n°77, che individua, nell’ambito degli obiettivi del PnrrR, i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Ssn, che vedeva proprio nelle farmacie convenzionate con il Ssn presidi sanitari di prossimità ed elemento fondamentale ed integrante del Servizio sanitario nazionale.

Molti ostacoli alla sperimentazione della farmacia dei servizi

Sono diversi gli ostacoli – dicono i presidenti di Federfarma – posti alla sperimentazione della farmacia dei servizi in Toscana, da quelli politici a quelli burocratici, organizzativi e informatici, come il mancato avvio delle procedure necessarie, nonché quelli riguardanti le normative restrittive in particolare sulle criticità presentate dalla legislazione sulla privacy, risolti in altre Regioni, passando per l’inadeguatezza dei servizi proposti perché le attuali delibere regionali non coprono tutti i servizi previsti dalla normativa nazionale, come detto, la telemedicina e le presa in carico dei pazienti con malattie croniche e fascicolo sanitario elettronico.

Un deliberato che è ben poca cosa

«È veramente poca cosa il deliberato – spiegano ancora – anche perché non si capisce in cosa consista praticamente e professionalmente per il farmacista l’ipotetico servizio “progetto per favorire la corretta adesione alle terapie farmacologiche per pazienti affetti da diabete (di tipo 1 e 2) e per i pazienti affetti da asma” al posto dei “servizi cognitivi obbligatori di monitoraggio di aderenza alla terapia farmacologica di ipertensione, diabete, Bpco e riconciliazione/ricognizione di tale terapia farmacologica in coerenza con le indicazioni ministeriali” da inserire obbligatoriamente nei cronoprogrammi regionali».

Serve un accordo regionale

«Un “surrogato insufficiente” di quello che dovrebbe essere la realizzazione mediante specifico relativo accordo regionale di un servizio cognitivo della prevista “effettiva e reale presa in carico di tali pazienti” secondo schemi concordati ben precisi ed il supporto essenziale di sistemi informatici tipo “Dottorfarma-Federfarma” e di un sistema informatico regionale specifico dedicato e collaudato per la corretta gestione dei relativi dati, anche con la effettiva collaborazione e collegamento con i medici di medicina generale, nonché per tutte le fasi di attuazione del progetto di formazione alle Farmacie, arruolamento dei pazienti, registrazione informatica dati pazienti e relativi dati terapeutici».

Decisivo un buon accordo sindacale

«Solo con un buono e fattivo accordo sindacale – si augurano in conclusione i presidenti – si potrebbe sufficientemente e possibilmente correggere, in tempi ormai strettissimi, la sperimentazione dei servizi attivati nel suo complesso realmente e positivamente da quasi tutte le altre Regioni, la cui conclusione è fra l’altro attualmente prevista per il 31/12/2024, termine perentorio entro il quale dovranno essere spesi obbligatoriamente i finanziamenti ministeriali già assegnati per la sperimentazione dei servizi alla Regione Toscana», risorse che possono essere impiegate solo ed esclusivamente per le attività sperimentali descritte nelle linee guida adattate dalla Conferenza Stato-Regioni del 2019, cosiddetto vincolo assoluto di destinazione.

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