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Porto di Talamone, ricorso al Tar: «Norme violate ed eccesso di potere»

Tre soggetti presentano ricorso contro il Comune e nei confronti della Porto Turistico di Talamone: «Violato ogni principio di trasparenza e concorrenza»
Una bella immagine del porto di Talamone. Ora c'è il ricorso al Tar
Una bella immagine del porto di Talamone. Ora c’è il ricorso al Tar

ORBETELLO. I soggetti che operano sul porto di Talamone hanno presentato ricorso al Tar della Toscana, assistiti dall’avvocato grossetano Pierluigi Chech, dello studio Alba. Il ricorso contro il Comune di Orbetello e nei confronti della Porto Turistico di Talamone è stato sottoscritto da Il Molo di Talamone, dalla Nautica Vadi e dall’Asd Circolo Nautico di Talamone.

Il Molo di Talamone è l’associazione costituta in forma consortile i cui soci sono gli attuali 11 titolari di concessioni demaniali marittime dell’approdo di Talamone (che soddisfa circa l’80% dei diportisti) su 19 concessioni totali. Tra questi si annoverano gli imprenditori, i circoli e le associazioni sportive dilettantistiche che svolgono attività connesse al diporto nautico nell’area di Talamone. Il presidente è l’ammiraglio Sergio Biraghi.

La Nautica Vadi, di Palmiro Vadi, è operatore economico locale e attuale concessionario dell’uso di una porzione di uno specchio acqueo di Talamone e di area terrestre limitrofa per attività cantieristica.

La Asd Circolo Nautico Talamone, iscritta al registro dilettantistico, anche di rilevanza federale nazionale (Fipsas-Coni) è concessionario di una porzione dello specchio acqueo di Talamone. Il presidente è il professor Riccardo Paolini.

Nel ricorso chiedono l’annullamento della delibera di giunta 214 del 10 luglio 2024 con la quale l’Amministrazione accoglie l’accordo transattivo con la Porto Turistico di Talamone dopo un ricorso al Tar di questa ultima e l’annullamento della pubblicazione del 13/8/2024 sulla Gazzetta ufficiale europea dell’istanza di concessione presentata per la riqualificazione dell’approdo di Talamone in Porto turistico.

Ma il ricorso si inserisce anche in un più ampio dibattito europeo volto, in questo caso, alla tutela della genesi del rapporto concessorio delle nuove realtà portuali per l’affidamento di una nuova concessione per la durata di 50 anni, con particolare attenzione alle direttive dell’unione e alle novità nazionali introdotte per la realizzazione di opere pubbliche.

L'avvocato Pierluigi Chech dello studio Alba

L’avvocato Pierluigi Chech dello studio Alba

Una vicenda che parte nel 2020

Il progetto di riqualificazione del porto di Talamone risale al 2020. L’11 settembre, infatti, con la delibera di consiglio comunale 44, il Comune di Orbetello approvava il piano regolatore del porto di Talamone, le norme tecniche di attuazione, la variante al piano strutturale ed al regolamento urbanistico comunale per la realizzazione delle opere pubbliche rappresentate da:

  • la riconfigurazione della foce del canale collettore occidentale di Talamone per la messa in sicurezza idraulica dell’abitato di Talamone – opere per la difesa del suolo e la regimazione delle acque (di seguito, rischio idraulico): la realizzazione del Porto turistico secondo quanto previsto dal PRP è comunque subordinata alla realizzazione di tale opera idraulica;
  • la riqualificazione dell’approdo di Talamone in porto turistico.

Viene, dunque, istituito un gruppo di lavoro che nel dicembre 2023 ha presentato un corposo studio di prefattibilità del porto con tutte le necessarie indicazioni per il prosieguo dell’iter amministrativo.

Pochi giorni prima della presentazione dello studio arriva, però, l’istanza della società Porto Turistico di Talamone

Infatti il 29 novembre del 2023, la società Porto Turistico di Talamone ha presentato istanza per la riqualificazione dell’approdo di Talamone in Porto Turistico da attuarsi con concessione.

L’istanza della società Porto Turistico di Talamone

Circa 3 anni dopo, quindi, il 29 novembre del 2023, la società Porto Turistico di Talamone ha presentato istanza per la riqualificazione dell’approdo di Talamone in Porto Turistico da attuarsi con concessione.

E qui nasce gran parte del ricorso. 

Con deliberazione del consiglio comunale 68 del 21.12.23 il Comune ha approvato il rapporto conclusivo dello studio di prefattibilità, conferendo mandato all’assessore e ai dirigenti competenti di porre in essere quanto necessario per l’espletamento delle successive fasi  e ribadendo l’esigenza dell’Amministrazione di attivare una procedura competitiva sulla base degli indirizzi da parte del Comune e rispetto all’insieme dell’organico di interventi e misure che fanno parte della strategia di sviluppo del Porto Turistico di Talamone, nonché della riqualificazione dell’intera frazione di Talamone.

In quel consiglio comunale il sindaco, Andrea Casamenti, dichiarò: «Il porto di Talamone è tra gli obbiettivi strategici dell’Amministrazione rispetto ai quali il Comune deve essere regista».

Alla luce dell’indirizzo politico, l’Ufficio Demanio Marittimo – con nota prot. 58827 del 27.12.2023 – richiedeva al settore urbanistica il parere di competenza per acquisire le necessarie valutazioni tecniche per determinare l’ammissibilità dell’istanza  presentata dalla Porto Turistico Talamone s.r.l. alla luce del piano regolatore portuale e delle relative norme tecniche di attuazione.

E il dirigente del settore urbanistica-edilizia, architetto Massimo Sabatino – con prot. n 59093/2023 del 28.12.2023, esprimeva parere contrario in merito alla pubblicazione dell’istanza per la riqualificazione dell’approdo di Talamone in porto turistico. I motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza sono da rinvenire nella non piena rispondenza dell’istanza all’interesse pubblico rispetto alle modalità di realizzazione della stessa alla luce delle prescrizioni delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore portuale. In particolare per quanto riguarda il rischio idraulico del porto e dell’abitato di Talamone.

Il ricorso al Tar di Porto Turistico di Talamone e l’accordo con il Comune

L’avvocato Chech, nel ricorso al Tar, ricostruisce la cronologia dei fatti:

  • il Comune di Orbetello ha rigettato l’istanza ritenendola carente sotto alcuni profili;
  • la Porto Turistico di Talamone ha promosso ricorso al Tar Toscana avverso il provvedimento di rigetto;
  • i legali della società e quelli del Comune di Orbetello hanno intavolato delle trattative private il cui contenuto al momento è ignoto;
  • le trattative si sono concluse con l’adesione dell’Ente ad un accordo transattivo con il quale il Comune si è dichiarato disponibile ad accettare l’integrazione all’istanza originariamente rigettata con le indicazioni espresse dal Comune ed, in cambio, la società Porto Turistico di Talamone ha rinunciato all’azione promossa di fronte al Giudice Amministrativo;
  • a questa trattativa, cristallizzata nella deliberazione impugnata, è seguita la pubblicazione dell’avviso.

«È evidente – si legge nel ricorso – come l’Ente non abbia dato corso ad una procedura aperta e competitiva, neppure in una fase preliminare, bensì ha proceduto a una trattativa diretta con la società istante, in violazione delle regole di trasparenza e concorrenza».

«La mancata indizione di una gara pubblica si pone in palese contrasto con il principio comunitario di concorrenza, che impone la messa in competizione di tutti i soggetti economici interessati ad ottenere la concessione».

Gli atti pubblicati a metà

Un altro aspetto sottolineato nel ricorso è la mancata pubblicazione degli atti nell’avviso del 22 agosto in Gazzetta ufficiale, in quanto la società Porto Turistico di Talamone ha dichiarato parti di essi “segreto industriale”. In un primo momento fra gli atti non c’è neppure l’integrazione oggetto dell’accordo con il Comune, pubblicata solo a fine settembre.

L’oggetto della nota integrativa era: la società mediante lettera di intenti si impegnerebbe, una volta ottenuta la concessione:

1) a nominare un componente dell’amministrazione nel Cda quale presidente senza deleghe, non rappresentante legale;

2) a redigere un cronoprogramma concordato per l’esecuzione di lavori per il restauro della Rocca di Talamone (che nulla a che vedere con il piano regolatore portuale);

3) a dare corso all’esproprio e/o all’acquisizione dei terreni ove verranno realizzati i parcheggi;

4) a garantire la funzionalità dell’approdo nella fase transitoria, mantenendo gli attuali operatori, nel rispetto di un cronoprogramma concordato con l’amministrazione, nell’interesse dell’iniziativa imprenditoria.

«A fronte di questa semplice lettera di intenti, non accompagnata da alcun progetto ulteriore – si legge nel ricorso – e/o relazione integrativa, il Comune di Orbetello ha ritenuto che “l’istanza della società presentata nell’anno 2023 deve assumersi conformata con particolare riferimento ai punti 2, 3 e 4, sotto il profilo urbanistico per gli aspetti concernenti l’interesse pubblico».

Per la mancata pubblicazione di parte degli atti – si legge nel ricorso «nessuno, in particolare gli odierni resistenti, è in grado di poter fare osservazioni a tutela dei propri diritti o presentare progetti alternativi non avendo contezza di cosa possa essere stato proposto all’Ente da parte della società Porto Turistico Talamone».

«A ciò si aggiunga che, non avendo estremi e riferimenti per poter fare le osservazioni, trascorsi i 90 giorni che l’Ente ha messo a disposizione dei terzi, verrà comunque dato corso al procedimento con ogni consequenziale rischio che la concessione venga affidata alla società Porto Turistico Talamone Srl senza che vi sia stato un benché minimo dialogo competitivo. Pacifica la violazione dei principi di informazione, partecipazione, contraddittorio, imparzialità, trasparenza, non discriminazione, concorrenza, par condicio e pubblicità».

L’avvocato Chech: «Siamo fiduciosi»

«Siamo fiduciosi che il Tar riconoscerà la validità delle nostre istanze, tutelando il lavoro e gli investimenti di chi, da anni, crede nel futuro dell’approdo di Talamone e del centro abitato. Il nostro obiettivo è assicurare un processo trasparente, adeguato alle sfide moderne, che richiede l’abbandono di vecchi istituti giuridici non più adatti al contesto attuale»  ha dichiarato l’avvocato Pierluigi Chech.

Il Consorzio Il Molo di Talamone continuerà a operare con il massimo impegno per la tutela degli interessi dei propri associati e per garantire il rispetto dei principi di legalità e trasparenza.

 

 

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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