GROSSETO. La Maremma è la terra delle spiagge incontaminate, con acqua cristallina e paesaggi indimenticabili. Se non sai cosa fare in Maremma, provare una spiaggia particolare può essere un’emozione.
Da Capalbio a Follonica, dal Puntone alle Marze, fino all’Argentario e alla meraviglia dell’isola del Giglio ogni insenatura merita di essere visitata. Sia che si tratti di una spiaggia attrezzata, sia che si vada alla scoperta di angoli dove il vicino di ombrellone, quando c’è, è a cento metri da te.
In Maremma sono tante le spiagge nascoste, da scoprire dietro alle dune di sabbia o magari avventurandosi nel Parco dell’Uccellina.
Qui sono quasi tutte spiagge libere, dove da casa va portato qualcosa da mangiare e l’acqua, ma nei centri principali, da Castiglione della Pescaia a Orbetello, anche a Marina di Grosseto, è possibile trovare anche i classici stabilimenti, sempre rispettosi dell’ambiente e della buona accoglienza.
Ma quali sono le spiagge top della Maremma?
Ne abbiamo scelte dieci (+1) per voi, ma l’unico modo per scoprirle tutte è visitare questa terra accogliente, meravigliosa e un po’ selvaggia, dove può capitare anche di incontrare un daino che fa il bagno accanto a noi.
O una volpe così abituata alle persone da venire a prendere il cibo dalle nostre mani.
1 – Campese, la spiaggia dove il tramonto è come un affresco
Il Giglio è una perla in Maremma, un’isola incontaminata dove ci si sposta con il motorino o con qualche furgoncino-taxi, per non ingolfare di traffico le poche strade. Qui ogni spiaggia regala emozioni uniche, dall’Arenella alle Cannelle, fino alle Caldane e alla selvaggia cala del Corvo.
Per voi abbiamo scelto la spiaggia di Campese, in parte libera, in parte attrezzata, dominata dalla Torre del Campese, costruita per l’avvistamento su uno scoglio da Cosimo de’ Medici. Si raggiunge da Giglio Porto con il servizio taxi o con l’autobus di linea (circa 9 km, 20 minuti).
L’abbiamo scelta perché il tramonto su questa spiaggia, affacciata a ovest verso il mare aperto e la misteriosa Montecristo, l’isola raccontata da Alexandre Dumas, è fra i più fotografati al mondo.
Sarà l’aria sempre limpida, per il vento che la spazza costantemente, sarà lo splendido faraglione che cinge il golfo, ma i colori sono qualcosa di indimenticabile.
2 – Cala Grande, la perla dell’Argentario
Monte Argentario, lo dice il nome, è una montagna circondata dal mare, unita alla terraferma dai tomboli della Feniglia (a sud) e della Giannella (a nord). Qui il mare si raggiunge scendendo spesso viottoli ripidi e raggiungere le spiagge può essere impegnativo. Il consiglio è di partire sempre con scarpe da ginnastica, non con le semplici ciabatte infradito.
Ma in molti casi la fatica vale il risultato, perché le tante calette regalano un mare cristallino, con i colori che variano dall’azzurro al verde, spettacolare per fare snorkeling.
È il caso di Cala Grande, larga insenatura sul lato nord ovest dell’Argentario, raggiungibile a piedi attraverso un sentiero immerso nella natura, fra pini e alti lecci. L’accesso è dalla strada Panoramica, si devono percorrere circa 500 metri per un dislivello di 50. Ci vogliono circa 20 minuti.
La spiaggia è formata da sabbia e ciottoli, il fondo è coperto di posidonia, dove è possibile ammirare moltissimi pesci colorati.
Consigliamo di portare con sé sufficiente acqua, perché sul posto non ci sono strutture che la vendono.
3 – La Feniglia, la striscia di sabbia che cinge la laguna di Orbetello
La Feniglia è il tombolo a sud della laguna di Orbetello, una striscia di sabbia chiara e fine, circa 7 km, che unisce Ansedonia a Porto Ercole. Qui la spiaggia offre alcuni stabilimenti balneari, alle due estremità, ma al centro è libera e in alcuni punti si conserva selvaggia anche in alta stagione. Orientata a sud, merita una sosta soprattutto quando spira il fresco maestrale, che mantiene il mare calmo e l’acqua cristallina.
La spiaggia è l’ideale per chi ama camminare sul bagnasciuga e il mare, molto basso per un lungo tratto, è perfetto per chi ha bambini piccoli. Alle spalle della Feniglia la Riserva Naturale offre zone ombreggiate e non è raro avvistare animali selvatici, in particolare daini e volpi.
In auto la Feniglia si raggiunge da Ansedonia da un lato o da Porto Ercole dall’altro, ma c’è anche una comoda pista ciclabile che parte dalla stazione di Orbetello.
Una curiosità. La leggenda vuole che sulla spiaggia della Feniglia sia morto Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. In fuga da Roma con la sua barca, si racconta sia stato ucciso da una febbre molto alta. Nel cimitero di Porto Ercole, nel 2019, è stata allestita una tomba mausoleo, con un’urna cineraria che, si dice, contenga le ossa del grande artista.
4 – Il tombolo della Giannella, la spiaggia per i bambini
A nord della laguna di Orbetello ecco l’altro tombolo, una striscia di sabbia che unisce il promontorio dell’Argentario alla terraferma, nella zona di Albinia. Lungo circa 6 chilometri, largo circa 300, come la Feniglia a sud offre una spiaggia chiara e acque limpide, alle spalle una grande pineta la separa dalla laguna.
Facilmente accessibile dall’Aurelia (uscita Giannella/Monte Argentario) la Giannella alterna zone con stabilimenti balneari ben attrezzati a larghi tratti di spiaggia libera. Gli accessi al mare sono tutti segnalati. Il fondale è sabbioso e degrada dolcemente, quindi la spiaggia è perfetta per le famiglie con bambini, anche piccoli.
La spiaggia è orientata a nord-ovest, per cui è riparata dai venti da sud, come lo scirocco, mentre con il maestrale si formano un po’ di onde. L’orientamento consente di godere di meravigliosi tramonti. Nella zona ci sono anche molti ristoranti, con i tavoli direttamente sulla spiaggia.
5 – Magica Cala di Forno, la spiaggia dove comanda la natura
Cala di Forno è forse la spiaggia più selvaggia della Maremma. Inserita nel contesto del Parco della Maremma, molto tutelata, è difficile da raggiungere via terra, se non al termine di una lunga camminata nel bosco (quasi 9 km, servono circa tre ore). Una volta arrivati, però, dimenticatevi tutto quello a cui siete abituati andando al mare: qui è la natura ad ospitarvi e va rispettata. Non è difficili incontrare daini, cinghiali, volpi, istrici o ammirare il falco pellegrino. Il mare è cristallino, la spiaggia chiara e fine.
Arrivare a Cala di Forno, se non si va via mare (dal porto di Marina di Grosseto sono circa 9 miglia), è complicato, ma al tempo stesso affascinante. La base di partenza è Alberese (uscita sull’Aurelia, pochi km dopo Grosseto per chi viene da nord), dove c’è il centro visite del Parco della Maremma.
In inverno non serve prenotazione, ma solo un ticket che comprende l’autobus che vi porta fino all’inizio del percorso (10 euro, 5 fino a 14 anni). In estate (giugno-settembre) serve la prenotazione, contattando il centro visite via telefono (0564 393238) o via email (centrovisite@parco-maremma.it). Di solito le visite sono previste di sabato, con la guida, da un minimo di 10 persone a un massimo di 50 persone.
Lungo il percorso si incontrano la Torre di Collelungo, risalente al XIII secolo e l’Antica Dogana, ora divisa in cinque appartamenti, peraltro oggetto di una trattativa d’acquisto da parte di Patrizio Bertelli, Ad di Prada. La proprietà, al momento, è della famiglia Vivarelli Colonna.
Una curiosità. Cala di Forno è stata la location di una scena del film Non ci resta che piangere, con Roberto Benigni e Massimo Troisi, girato nel 1984. I due protagonisti arrivano correndo sulla spiaggia di “Palos”, tentando di fermare Cristoforo Colombo.
6 – Marina di Alberese, la spiaggia nel cuore del Parco
La spiaggia di Marina di Alberese è la più conosciuta all’interno del Parco della Maremma. È anche la più comoda da raggiungere, visto che vi si accede da un parcheggio dedicato, a pochi km dall’uscita Rispescia-Alberese sulla statale Aurelia.
Attenzione, però, perché il parcheggio è a numero chiuso, ma per tutto il giorno, solo in estate (tutti i giorni fino al 15 settembre, solo nel fine settimana fino al 24 ottobre), è in funzione una navetta dalle località di Alberese e Rispescia fino al mare (dalle 8,45 alle 19,45). In alternativa è possibile raggiungere la spiaggia con una ciclabile (8 km) dal Centro Visite del Parco.
Già lungo il percorso si capisce benissimo di essere in Maremma, ai due lati della strada pascolano mucche e cavalli. E, all’arrivo, una volpe “curiosa” si avvicinerà alla ricerca di qualcosa da mangiare.
La spiaggia è fine, molto estesa e, alle spalle, ha una macchia mediterranea che offre molte zone all’ombra. Ma dovete portare tutto con voi, qui non ci sono bar e servizi igienici, ma si può godere del fantastico contatto con la natura. Siamo a due passi dalla foce dell’Ombrone, per cui la spiaggia è disseminata di tronchi, levigati dal mare, che rendono caratteristico il paesaggio e vengono spesso utilizzati per costruire delle piccole capanne.
Una curiosità: circa 2-3 km a sud dell’ingresso la spiaggia è frequentata da una comunità di naturisti.
7 – Da Fiumara alle Marze, per chi ama volare sul vento
La spiaggia che va da Castiglione della Pescaia fino a Marina di Grosseto è lunghissima (circa 6 km) e per larghi tratti incontaminata. Sono pochissimi gli stabilimenti balneari e sono solo alle due estremità, la grande parte centrale è interamente libera e si raggiunge solo da 3-4 ingressi, attraversando a piedi un lungo tratto di pineta e la larga fascia dunale. C’è anche una comoda pista ciclabile che collega le due località.
Qui la spiaggia è fine e il mare è cristallino, i fondali sono a lungo bassi, tanto che per le famiglie con bambini è una spiaggia ideale. Ma non dimenticate che non ci sono punti di ristoro.
Ma il vento è il principale protagonista di questa spiaggia, in particolare il maestrale che, in estate, soffia ogni giorno da metà mattinata fino al tardo pomeriggio. Tanti appassionati di surf e kitesurf la frequentano regolarmente e, in un carosello di vele colorate, ci sono anche alcune scuole per chi vuole cimentarsi con la vela. E non è un caso che in queste acque si sia allenata per anni Alessandra Sensini, la campionessa olimpica grossetana di windsurf (1 oro, 1 argento, 2 bronzi, oltre a 7 medaglie ai mondiali e 8 agli europei).
Se avete un cane, infine, entrate dal primo ingresso lato Marina di Grosseto, qui c’è una spiaggia dedicata a chi ha un animale, denominata bau beach.
8 – L’acqua cristallina e il castello delle Rocchette
Dominata dallo splendido forte delle Rocchette, costruito come torre di avvistamento nel XII secolo e trasformato nell’aspetto attuale nel corso del 1500, ora di proprietà privata, la spiaggia delle Rocchette è una delle più esclusive di Castiglione della Pescaia.
Spiaggia finissima, mare cristallino, scogli levigati sui quali prendere il sole, è una delle località più frequentata dai turisti, che si dividono fra gli stabilimenti attrezzati nella parte più a nord e la spiaggia libera, più a sud, facilmente raggiungibile da un sentiero attraverso la pineta. A servizio della parte nord c’è anche un grande parcheggio (a pagamento). Si raggiunge facilmente dalla provinciale che da Castiglione della Pescaia va verso nord.
Alle spalle della spiaggia c’è una grande pineta che ripara dal vento e dal sole. È una spiaggia consigliata soprattutto nei giorni di maestrale, perché l’insenatura ne mitiga l’intensità, perché in estate in questa zona spira costantemente e, al tempo stesso, tiene il mare pulitissimo e invitante.
Lo sanno bene anche i diportisti che affollano lo spazio di mare davanti alla spiaggia, qualcuno anche gettando l’ancora per la notte.
9 – Punta Ala, la spiaggia esclusiva dove il sole colora il mare
Punta Ala è una delle località più esclusive della Maremma. Situata all’estremità sud del grande golfo che parte da Piombino, ha due spiagge: una più piccola a sud del porto turistico, facilmente raggiungibile a piedi, proprio di fronte al caratteristico isolotto dello Sparviero e una nella parte nord, più ampia, rivolta al tramonto, che va da punta Hidalgo a Cala del Barbiere.
Punta Ala è facilmente raggiungibile dalla statale 322, dal bivio sono circa 6 km. In zona ci sono molti parcheggi, ma in estate sono spesso affollati. La strada termina nel grande porto turistico, molto attrezzato. Non molti lo sanno, ma è da qui che è iniziata l’avventura di Luna Rossa in Coppa America. E il nome della splendida barca fu deciso in una notte limpida in un ristorante di Tirli, sulla collina che sovrasta Punta Ala.
La spiaggia è chiara, con la sabbia fine e il mare degrada lentamente, per cui si presta molto alle famiglie con bambini. Qui il panorama è mozzafiato: di fronte ecco la sagoma dell’Isola d’Elba, ma nelle giornate più limpide si vede anche la misteriosa Montecristo. Sul posto ci sono molte spiagge attrezzate, ma una larga parte della spiaggia è ancora libera.
Un consiglio: non vi perdete l’aperitivo al tramonto, qui il sole si tuffa nel mare tracciando una strada di luce di cui vi ricorderete a lungo.
10 – La spiaggia di Collelungo, incontaminata e selvaggia
Arrivarci è lunga e si può fare solo a piedi, ma quando ci arrivi scopri un mondo incredibile e incontaminato: la spiaggia di Collelungo si trova nel cuore del Parco della Maremma, proprio sotto all’omonima torre, ben conservata, costruita dai Senesi in epoca rinascimentale.
Si può arrivare alla spiaggia di Collelungo in due modi: partendo dal centro visite del Parco della Maremma e prendendo il percorso “A2 Le Torri” di circa 5,8 km; oppure raggiungendo la spiaggia di Marina di Alberese e poi camminando verso sud per qualche chilometro.
La spiaggia è semideserta anche in piena estate e presenta una duna molto ampia, ricca di una straordinaria biodiversità che va assolutamente rispettata. Sulla spiaggia si possono incontrare caprioli, cinghiali, anche qualche vacca maremmana.
Chi vuole fare questa splendida esperienza tenga presente che deve portare tutto con sé, in particolare l’acqua e il cibo. E deve riportare i rifiuti con sé, in spiaggia non ci sono cestini di alcun genere. Siamo in un posto dove la natura è padrona.
Il Parco della Maremma organizza escursioni serali alla spiaggia di Collelungo, con la possibilità di fare il bagno al tramonto. E magari, quando fa buio, osservare le stelle sdraiati sulla sabbia.
10 (+1) – Cala Violina, dove la sabbia suona quando ci cammini sopra
Cala Violina è forse la spiaggia più conosciuta della Maremma. E non si chiama così per un colore, ma per un suono. Infatti la sabbia è formata da granelli di quarzo che ad ogni passo suonano una specie di melodia. Le spiagge sonore sono un fenomeno antico e nel mondo si contano appena un centinaio di luoghi simili, e Cala Violina è uno di questi.
Cala Violina, nella macchia mediterranea, è una spiaggia meravigliosa di fronte a un mare incontaminato, racchiuso tra due promontori.
Cala Violina si raggiunge solamente a piedi o in bicicletta. Si trova tra Follonica e Punta Ala (entrambe distanti circa 10 km), all’interno della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino.
Per mantenerla incontaminata dal 1° giugno al 30 settembre l’accesso è limitato a 700 persone al giorno tramite prenotazione. Il costo è di 1 euro a persona, per i bambini da 1 a 12 anni la prenotazione è gratuita, per i bambini da 0 a 12 mesi non la occorre la prenotazione. Per prenotare basta collegarsi al sito www.calaviolinascarlino.it.
A Cala Violina si accede dalla provinciale delle Collacchie, quindi al parcheggio di Val Martina (10 euro al giorno). Quindi per accedere alla spiaggia bisogna percorrere un sentiero non impegnativo lungo 1,8 km immerso nella pineta, si impiegano dai 20 ai 30 minuti, sono raccomandabili scarpe comode.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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