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Banca aperta solo tre giorni, il sindaco lancia la raccolta di firme

Giacomo Termine contesta la decisione del Monte dei Paschi: «I cittadini hanno pagato miliardi di euro per salvare la banca ma a loro vengono tagliati i servizi»
Giacomo Termine protesta contro la chiusura dello sportello di Mps
Giacomo Termine protesta contro il Monte dei Paschi

MONTEROTONDO MARITTIMO. Diventa definitiva la decisione della Banca Monte dei Paschi di Siena di ridurre l’apertura della filiale di Monterotondo Marittimo a tre giorni a settimana. A comunicarlo ai cittadini è il sindaco Giacomo Termine a seguito dell’ultimo incontro con i vertici di MPS.

Una riduzione del servizio che viene fortemente contestata dal primo cittadino, che esprime preoccupazione per i disagi che comporterà per la popolazione locale e annuncia la volontà di avviare una raccolta firme.

Confermata la riduzione dell’orario

«Il 4 ottobre sono stato ricevuto dai rappresentati di Monte dei Paschi di Siena –spiega il sindaco Giacomo Termine – per avere chiarimenti riguardo alla riorganizzazione del servizio bancario nel nostro comune. Incontro peraltro tardivo, rispetto alle mie richieste, e che ha solo avvalorato i nostri timori: Monte dei Paschi di Siena, infatti, ha confermato la scelta di tenere aperta la filiale di Monterotondo Marittimo solo tre giorni a settimana, dichiarando così definitiva questa nuova organizzazione».

Raccolta firme contro la chiusura

«Con grande rammarico – prosegue Giacomo Termine – devo constatare che un istituto bancario importante come Monte dei Paschi di Siena, che peraltro ha ricevuto aiuti pubblici per miliardi di euro, ringrazia i cittadini tagliando gli orari di apertura delle filiali. Una scelta che comporta forti disagi soprattutto in un comune come Monterotondo Marittimo, caratterizzato da una percentuale elevata di popolazione anziana, che non ha competenze e strumenti per trovare valide alternative nell’home banking. Per un comune come il nostro restano quindi fondamentali i servizi a sportello. Il malessere è diffuso, nonostante la banca sostenga il contrario. Ecco perché, per difendere gli interessi dei nostri cittadini, non mi limiterò a contestare pubblicamente la scelta ma avvierò anche una raccolta firme».

«Tra l’altro – conclude Termine – ho fatto presente ai miei interlocutori che per andare incontro ai cittadini poteva essere scelto almeno un orario di apertura della banca diverso da quello di Poste, cosa che non è avvenuta. E poteva essere installato un bancomat intelligente per effettuare operazioni durante i giorni di chiusura della filiale. Ad oggi non abbiamo neppure quello. Vedremo il futuro».

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