MONTE ARGENTARIO. Il grido di allarme che qualche giorno fa che ha voluto lanciare una frequentatrice di Porto Santo Stefano, sullo stato di degrado e abbandono della Soda, la spiaggetta che si trova sulla strada tra il Ponte di Santa Liberata e Pozzarello, è al centro del dibattitto in questi giorni, con interventi illustri che hanno voluto prendere posizione, rafforzando l’idea che questa spiaggetta sia dimenticata.
Una querelle che non si placa, nonostante le parole rassicuranti del sindaco del comune di Monte Argentario, Arturo Cerulli, che ha spiegato come dal prossimo anno anche alla Soda l’amministrazione comunale riserverà un trattamento maggiormente qualificato.
Lupo Rattazzi: «Una spiaggia abbandonata»
Interviene sulla questione anche Lupo Rattazzi, il figlio di Susanna Agnelli.
Conosciuto e apprezzato all’Argentario, non solo per essere il figlio della sindaca più popolare del promontorio (è stata prima cittadina dal 1974 al 1984, ndr), ma anche perché nel tempo da figlio d’arte si è trasformato in un ottimo manager. Già presidente di Neos Spa Compagnia Aerea del gruppo Alpitour, consigliere di amministrazione e vice presidente della Seam Spa, coamministratore delegato della holding di partecipazione Gl Investimenti Srl, è oggi vice presidente del consiglio di amministrazione.
Lupo Rattazzi, cittadino e voce critica, racconta a Maremmaoggi il grave stato in cui versa la spiaggia della Soda, tra polemiche e interventi mancati.
Situazione insostenibile: la spiaggia della Soda in rovina
Emerge una realtà allarmante: la spiaggia della Soda, un tempo un angolo incontaminato della costa, è ora l’emblema di degrado e abbandono.
Rattazzi conferma quanto già denunciato da altri cittadini, come la signora Belbusti, parlando di una situazione che sembra non avere soluzioni all’orizzonte.
«Qualche anno fa ho dovuto agire da solo – ci racconta -. Ho speso 3.000 euro di tasca mia per far rimuovere un tubo di scarico dismesso, un residuo dell’ex depuratore, che intralciava i bagnanti. Nessuno si era fatto carico di questo intervento, nonostante i disagi».
Una delle maggiori preoccupazioni sollevate durante l’intervista riguarda un rigagnolo di dubbia origine che attraversa la spiaggia.
«Quel rigagnolo – spiega Rattazzi -, scorre dalla Soda fino a Santa Liberata, e nessuno ha mai chiarito di cosa si tratti». Questo flusso d’acqua sospetto è fonte di ansia per i residenti e i turisti, poiché non si conoscono né la provenienza né la composizione delle acque.
Le domande poste alla comunità locale e alle autorità sono rimaste senza risposte, aggiungendo un senso di abbandono percepito da chi frequenta la zona.
Degrado ambientale e polemiche: una risposta che tarda ad arrivare
La spiaggia della Soda è al centro di polemiche da anni. L’assenza di interventi concreti da parte delle autorità locali ha trasformato un’area dal grande potenziale turistico in una zona dimenticata, dove il degrado regna sovrano.
«È chiaro che nessuno se ne sta occupando – sottolinea Rattazzi – ed è incredibile pensare che un posto così bello sia stato lasciato in questo stato».
Alla sua denuncia si uniscono le lamentele di molti altri cittadini che, come lui, attendono una soluzione rapida e definitiva.
«La situazione della spiaggia della Soda richiede un intervento immediato e concreto. Le promesse mancate e la mancata manutenzione non possono più essere tollerate. La speranza è che questa intervista serva da monito alle autorità competenti, affinché l’abbandono della Soda diventi presto solo un ricordo del passato».
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Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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